Napoli: Questa mattina, nell’area antistante il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, è  iniziato l’allestimento di una tenda della Croce Rossa per pazienti sospetti Covid. Ne saranno allestite almeno cinque in tutta la Campania e da oggi partono i sopralluoghi nei vari nosocomi che ne hanno fatto richiesta.

Non si tratta di ospedali da campo – ha chiarito Italo Giulivo, direttore generale della protezione civile della Campania e coordinatore dell’unità di crisi regionale -, se dovesse emergere questa necessità valuteremo il da farsi. Ora abbiamo bisogno di tende per decongestionare i pronto soccorsi degli ospedali. Partiamo dal Cardarelli con il primo allestimento quest’oggi e stiamo facendo i sopralluoghi anche al Cotugno di Napoli e agli ospedali di Pozzuoli, Castellammare di Stabia e Avellino. Altri ne faremo domani, ci chiedono disponibilità anche i nosocomi di Aversa, Marcianise, Roccadaspide, Scafati, Vallo della Lucania e la Federico II. Laddove troveremo una logistica tale da consentirci di montare una tenda, lo faremo grazie all’apporto della Croce Rossa“. La protezione civile stima, grazie alle 5 tende della CrI, di ampliare la dotazione di posti letto disponibili fino a 150 0 160 unità.

La tensostruttura da 300 metri quadrati allestita al Cardarelli sarà pronta “entro stasera o domani mattina – ha assicurato Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa di Napoli -. Non si tratta di tende come quelle per il pretriage, ma di strutture complete con il riscaldamento. Lo scopo principale e’ liberare le ambulanze ed evitare le lunghe soste. Le varie Asl si occuperanno del materiale, mentre il personale sara’ quello del Cardarelli“.

La struttura allestita nell’ospedale partenopeo è  in grado di ospitare fino a trenta posti letto, ma per ora ne sono programmati circa 20 cosi’ da garantire il distanziamento tra tutti i pazienti.

In alcuni momenti – ha spiegato Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli – c’è una contemporaneita’ di accessi al pronto soccorso. Abbiamo anche 150 o 200 accessi al giorno ancora oggi e ci troviamo a dover fronteggiare l’arrivo di 6, 7 o anche otto ambulanze una dopo l’altra. Grazie a questa struttura si alleggerisce l’intera complessita’ del pronto soccorso. Nella tensostruttura ci saranno i pazienti sospetti, una volta chiarito se si tratta di un caso Covid sara’ definito il percorso: il ricovero, l’assistenza domiciliare o la destinazione verso una struttura residenziale se non si hanno sintomi. Sara’ garantito il distanziamento e la massima sicurezza per pazienti e operatori“. Longo ha chiarito che la struttura dovrebbe entrare in funzione gia’ da questo fine settimana.Intanto Fiorella Palladino, primario del pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli, lancia l’Sos per lo stress del personale sanitario nell’affrotnare il covid19:  “La sofferenza sull’organico è enorme, non ci sono medici, infermieri, operatori e materiali che ci bastino in questo momento“. “Pensiamo ad esempio – spiega – al numero di bombole dell’ossigeno al giorno: da un consumo medio di trenta ora ne usiamo duecento e non ci bastano, abbiamo preso i bomboloni e non ci bastano. Molte persone che arrivano hanno bisogno di fare ossigeno, è una situazione di estrema criticità, non ci sono mai uomini e mezzi abbastanza che non ci costringano a rincorrere la situazione. Noi chiediamo sempre più risorse e devo dire che l’ospedale ci fornisce sempre tutto quello che chiediamo, le scorte non mancano. Ma la mole di richiesta fa capire l’emergenza del momento“.

Palladino illustra anche le difficoltà all’interno del pronto soccorso: “I percorsi tra covid e non covid sono separati – dice – ma le difficoltà sono enormi, perché quando il numero di pazienti sospetti supera il numero di pazienti “puliti” diventa una difficoltà in più. Per questo abbiamo dedicato molte postazioni che abitualmente erano dedicati ai pazienti non covid all’accoglienza di sospetti positivi e abbiamo ridotto l’assistenza in una medicheria più piccola per il resto dei pazienti. Riusciamo però a mantenere il distanziamento e la separazione e abbiamo personale dedicato alle diverse aree, non c’è commistione”.

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