Il giorno dopo è ancora più brutto. In molti questa mattina si sono svegliati sperando di aver vissuto soltanto un brutto incubo. Ma purtroppo non è così: Maradona non c’è più! Il calciatore più forte di tutti i tempi ci ha lasciati, come un fulmine a ciel sereno.
Da ieri non si parla d’altro. Diego Armando Maradona, che per i tifosi del Napoli e per tutti gli amanti del calcio è stato sempre visto come un “Dio”, si è spento, così, improvvisamente, come un comune mortale.
Ieri in serata è stato eseguito l’esame autoptico all’ospedale San Ferdinando. Sono stati resi noti i risultati preliminari dell’autopsia. A riportarli è “Clarìn” il più importante quotidiano argentino che, per primo, ha dato notizia della sua morte. Secondo il rapporto le cause del decesso si legherebbero a “insufficienza cardiaca acuta in paziente con cardiomiopatia dilatativa”. Osserva, inoltre, che tale insufficienza sia stata generata da un “edema polmonare acuto”. Il procuratore generale di San Isidro, John Broyard, aveva già anticipato che gli esami preliminari avevano escluso “ogni segno di criminalità e violenza”.
Nelle settimane scorse il “Dio del calcio” era stato messo a dura prova da un’operazione al cervello, a cui era stato sottoposto a causa di un ematoma subdurale. Il mondo aveva tirato un sospiro di sollievo alla notizia della sua progressiva ripresa.
L’ultima persona ad averlo visto in vita è suo nipote, Jonatan Espòsito, figlio della sorella. Nei giorni scorsi familiari e conoscenti raccontano di averlo visto“molto ansioso e nervoso”. Così era nata l’idea di trasferirlo a Cuba per la sua riabilitazione. Purtrtoppo, però, non si è fatto in tempo.
