Marano: Il gruppo di Italia Viva di Marano di Napoli esprime profondo dissenso rispetto alla scelta dell’amministrazione comunale di affidare il servizio di gestione dell’acquedotto comunale alla società mista denominata “Acquedotti S.c.p.A.”.

Siamo consapevoli dell’impossibilità da parte del Comune della gestione diretta. Nelle condizioni attuali non possiamo che essere favorevoli alla esternalizzazione del servizio, ma lascia a dir poco perplessi la richiesta di adesione ad un consorzio pubblico-privato che non ha nulla a che vedere con la nostra realtà di ambito metropolitano e che impegnerebbe la città per un periodo trentennale; per di più il consorzio individuato ha nel Comune di Orta di Atella il socio pubblico con maggiore partecipazione (il 36% del 51% totale di partecipazione pubblica, il restante 49% è detenuto da un socio privato), di fatto un comune di più piccole dimensioni rispetto alla nostra città che potrebbe non garantire una ageduata gestione del servizio idrico di una grande città come Marano di Napoli sia per le dimensioni del problema della nostra città sia per essere un ente esterno all’area metropolitana di Napoli, precludendoci di fatto la possibilità di partecipare a eventuali progetti di respiro europeo (accesso a fondi destinati alle aree metropolitane) su tematiche infrastrutturali connesse al potenziamento e gestione dei servizi fognari e idrici.

Sconcerta e ci fa porre la domanda del perché non si sia ritenuto più utile proporre una adesione alla gestione nell’ambito territoriale della città metropolitana di cui Marano fa parte (Area Metropolitana di Napoli) e quindi affidare la gestione ad una società totalmente pubblica quale ABC, che tra l’altro già da tempo è uno dei fornitori dell’acqua del comune di Marano.
Inserirsi – finalmente – nel contesto metropolitano permetterebbe di godere di vantaggi diretti e indiretti che un comune come Marano necessita, oltre al fatto di allontanare l’aleggiare di sospetti circa la relazione con i comuni del casertano, che nella nostra storia recente ha significato spesso collusione col malaffare.
Per queste considerazioni, ed altre ancora che qui non elenchiamo per brevità, invitiamo il Sindaco e l’amministrazione comunale a sospendere l’approvazione della delibera di affidamento del servizio e provvedere ad una seria consultazione pubblica dalla quale scaturisca una decisione responsabile e adeguata per una migliore gestione del servizio idrico nell’interesse della città e dei suoi cittadini.
La proposta di Italia Viva è, dunque, quella di creare subito le condizioni per avviare un tavolo di confronto con ABC per individuare un percorso di affidamento del servizio esternalizzato e gestito nell’ambito dell’area metropolitana di Napoli, nelle more della costituzione degli A.T.O.

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