ROMA – La camorra consolidare il proprio consenso sociale attraverso svariate modalità di assistenzialismo economico, sanitario e alimentare, oppure elargendo prestiti di denaro a titolari di attività commerciali di piccole-medie dimensioni o creando i presupposti per fagocitare strumentalmente quelle più deboli, utili per il riciclaggio e il reimpiego di capitali illeciti. Lo evidenzia la Direzione investigativa antimafia nell’ultima Relazione semestrale. “Le ingenti risorse economiche di cui la camorra dispone – rileva la relazione – diventano quindi lo strumento ideale per proporre un ‘intervento’ potenzialmente molto più rapido ed efficace rispetto a quello dello Stato, una sorta di welfare porta a porta, utile per accrescerne il consenso”. E le indagini confermano come alcuni gruppi criminali, “piuttosto che imporre le estorsioni, preferiscano entrare in società con gli imprenditori che sono così costretti a diventare l”immagine pulita’ dell’attività economica”. La straordinaria capacità dei clan più strutturati di farsi impresa, prosegue la Dia, “è una potenzialità attraverso la quale la camorra potrebbe trarre ulteriore giovamento grazie anche alle prossime erogazioni di denaro pubblico, ad esempio, a sostegno del settore sanitario, della filiera agro-alimentare, del comparto turistico alberghiero e della ristorazione”.