Sono i numeri settimanali sull’epidemia a segnare la direzione del prossimo provvedimento governativo contro il Coronavirus (che potrebbe non essere più un Dpcm, bensì un decreto). Una prima certezza già c’è: dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. È quanto emerge dalla riunione in corso stamattina, 12 marzo, tra presidenti di Regione, Enti locali e i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Il monitoraggio è già stato consegnato ieri nelle mani dell’esecutivo, e più tardi si rifiniranno i dettagli dei provvedimenti nel decisivo Consiglio dei ministri, convocato dopo la riunione di stamattina e presieduto dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Il nuovo provvedimento del governo dovrebbe riproporre quindi il modello delle feste blindate, già sperimentato a Natale e Capodanno 2020: l’esecutivo deciderà quasi certamente per dei mini lockdownnei giorni di Pasqua, Pasquetta compresa. Misure che, nello specifico, potrebbero tradursi nella chiusura dei ristoranti, nel divieto di spostamento – salvo motivi di lavoro, salute e urgenza – e in un numero massimo di persone non conviventi da poter invitare in casa.
Su questo versante dovrebbe risultare utile lo scatto automatico in zona rossa – che quasi certamente sarà inserito nel provvedimento – dei territori con almeno 250 casi di contagio su 100 mila abitanti. In discussione l’opzione di sospendere la didattica in presenza nelle scuole a partire dalla zona arancione, oltre alla chiusura dei parchi in chiave anti-assembramento. Probabile la proroga del divieto di spostamento tra Regioni fino a dopo Pasqua: attualmente il divieto è previsto in vigore fino al 27 marzo.


