Kiev: “Purtroppo, secondo le stime preliminari oggi abbiamo perso 137 nostri eroi, inclusi 10 ufficiali; 316 sono rimasti feriti”, ha detto Zelensky sul suo canale Telegram.
“Forze nemiche di sabotaggio sono entrate a Kiev, ma io resto qui‘, ha quindi annunciato, secondo quanto riporta il Kyiv Independent, il presidente ucraino. Zelensky ha spiegato che resterà a Kiev e che anche la sua famiglia non lascerà l’Ucraina. “Anche se la Russia – ha aggiunto – mi ha identificato come obiettivo numero uno e i miei familiari come obiettivo numero due”. “Il destino del Paese – ha concluso – dipende dai nostri soldati e dal nostro popolo”.
L’Ucraina “è stata lasciata sola” a combattere la Russia, afferma Zelensky chiedendosi polemicamente: “Chi è pronto a combattere con noi? Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all’Ucraina una garanzia di adesione alla Nato? Tutti hanno paura”, ha detto in un video pubblicato sul sito della presidenza ucraina.
Gli Usa, insieme all’Albania, hanno chiesto il voto oggi in Consiglio di Sicurezza Onu sulla bozza di risoluzione che condanna l’aggressione della Russia e la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Lo confermano fonti diplomatiche precisando che si terrà alle 15 ora locale, le 21 italiane. Il testo è destinato al fallimento perchè Mosca userà il suo diritto di veto in Consiglio per bloccarlo, ma Washington punta ad ottenere la più ampia maggioranza possibile e poi portare la risoluzione nei prossimi giorni in Assemblea Generale.
Quando Vladimir Putin annuncia l’invasione, a Kiev mancano pochi minuti alle cinque del mattino. L’ora più buia dell’Ucraina inizia con poche frasi preparate da giorni, che cancellano settimane di promesse del Cremlino e appelli del mondo intero: le forze della Russia, annuncia il suo leader, varcano le frontiere per compiere “un’operazione militare speciale” e “smilitarizzare” il Paese.