Il professore Massimo Galli, volto noto dell’emergenza pandemica, torna a parlare di covid in un’intervista rilasciata a La Stampa. Il tema è la nuova variante Xe del Coronavirus.
Galli spiega che la ripresa dei contagi è dovuta «a tre varianti che si susseguono, anche perché non si fa sufficiente attenzione ai contagi. Omicron 1 è in via di rapida sostituzione da parte di Omicron 2 e poi le due si sono fuse nella nuova Xe, che potrebbe essere così diffusiva da sostituirle entrambe. Senza contare alcuni sintomi sospetti come le vertigini, che implicherebbero un interessamento neurologico da approfondire». Secondo il professore, quindi, Xe è nata «probabilmente dall’infezione concomitante di Omicron 1 e 2 in qualche organismo dove hanno ricombinato le loro caratteristiche genetiche in una sottovariante».
Per Galli, infatti, «la grande platea di vaccinati e di guariti favorisce la selezione di sottospecie, seppur in un quadro di mutazioni casuali. Si tratta di continui minimi cambiamenti, già si annuncia la Xj, che portano a riflettere».
Galli continua poi a parlare di come la nuova sottospecie possa aggirare la protezione dei vaccini: «Da un lato potremmo essere sulla strada della minore patogenicità del virus. Dall’altro si registra una maggiore capacità di diffusione delle sottovarianti e di conseguenza una riduzione della forza protettiva dei vaccini verso l’infezione. Questo per fortuna non si associa a una diminuzione altrettanto cospicua nei confronti della malattia grave».
In questo quadro generale Galli esprime anche la propria preoccupazione per chi, appunto, si è sottoposto a vaccinazione: «Rispetto a prima rischiano di più anche i vaccinati, poi dipende molto di chi si tratti. Xe è quasi un virus nuovo rispetto a quello per cui i vaccini sono stati creati per cui, in particolare nei soggetti anziani e fragili, si possono verificare più difetti della protezione, anche dopo la terza dose». Sulla quarta dose, invece, il virologo torna ad esprimere qualche perplessità: «Certamente per i fragilissimi, forse per gli anziani, ma non è detto che sia utile a tutti».
Nonostante tutto, però, Galli torna sulle sue posizioni canoniche sulla vaccinazione di massa, invocando maggiore prudenza sulla cancellazione delle restrizioni: «è importante sottolineare che comunque tre o quattro dosi offrono una maggiore protezione, che i vaccini sono utili anche se non perfetti e che resta fondamentale non abbandonare comportamenti personali cauti per sé e per le persone più fragili della società, bambini compresi. Questo è il discorso che è mancato da parte del governo». Sul Green Pass il professore sottolinea: «Bisognerebbe trovare degli accordi internazionali per salvaguardare il turismo e prorogarlo almeno fino all’inverno, toglierlo sarebbe un condono», mentre sulle mascherine asserisce perentorio: «Indispensabili al chiuso e sui mezzi pubblici»
