Roma: Enrico Letta incassata la vittoria, e certificato il boom della Amministrative, ma deve mettersi a lavorare alla ricostruzione di obiettivi capaci di attirare il consenso degli italiani e alla nascita di una vera coalizione politica in vista delle Nazionali.
La sua scommessa politica adesso è questa. Grazie a quello che ormai dentro e fuori il Pd chiamano il sistema Letta, quello con cui da segretario – torna da Parigi per schiantarsi avevano previsto i più – ha vinto finora tutte le sue partite sia elettorali sia interne al partito.
Letta ha scippato il Campidoglio ai 5 Stelle grazie alla gestione oculata della candidatura Gualtieri, districandosi con abilità – il Pd romano – che all’inizio temeva assai e che subito dopo ha imparato a maneggiare senza strappi e con ottimi risultati. La vittoria nella Capitale alle Comunali, e quella a Milano con Sala e quella a Napoli con Manfredi. Ora il pienone a Nord e a Sud, e Catanzaro la considera una delle vittorie più determinanti, il Pd come secondo partito italiano in tutti i sondaggi testa a testa con la Meloni.
Il sistema Letta è un mix tra radicalismo delle scelte, gioco di sponda con i movimenti civici, confronto continuo con Calenda e con gli ex renziani del Pd, rispetto con Renzi e sempre in questo sistema Letta c’è l’idea della non auto-sufficienza del Pd, del nuovo Ulivo o campo largo, del maggioritario anche se è diventato duttile sul proporzionale, della capacità di conoscere i territori (a cominciare da quello toscano dove si è fatto eleggere nelle suppletive) e di saper individuare le figure più territorialmente radicate per farle correre e vincere (non sempre ma spesso). Adesso, da qui a marzo, data probabile delle prossime elezioni politiche, Letta si gioca la partitissima dell’ingresso a Palazzo Chigi. Ed è una tripla: o lui, o la Meloni o un capo del governo tecnico-politico alla Draghi (se non addirittura Draghi stesso). L’Enrico si sente molto fit. Ma sa che le amministrative non sono le politiche.
“Alla fine paga la linearità e la serietà”, sottolinea Enrico Letta. “Vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto, in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare. Il campo largo è stato preso in giro ma questa strategia paga. Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo fuoriusciti del centrosinistra, penso a Catanzaro. Questo è sicuramente un risultato che rafforza la stabilità e il lavoro del governo. E questo conta in un momento come quello che stiamo vivendo”.