Italia: Ci sono ancora alcune famiglie, soprattutto nel Sud Italia, che portano avanti il cosiddetto rito della salsa. Giornate estive trascorse tutti insieme tra l’odore dei pomodori, i pentoloni, i passini e le bottiglie o i barattoli per realizzare la passata o il sugo, da conservare poi per il resto dell’anno.

Una bellissima tradizione che va avanti da secoli e che accomuna tante regioni d’Italia soprattutto Puglia, Campania, Sicilia, Calabria, Lazio, Toscana e Abruzzo (ma in realtà ogni angolo del nostro paese in cui si coltivano i pomodori) e che coinvolge tutta la famiglia dai più piccoli ai più anziani.

Ognuno, dalla mamma alla zia, dai nonni al papà, dai figli ai nipoti ha il proprio ruolo nella preparazione della salsa di pomodoro: c’è chi lava e taglia i pomodori, chi si occupa della bollitura e chi dell’imbottigliamento. Bisogna poi ovviamente anche lavare e mettere in ordine il tutto.

Un lavoro duro ma gratificante che tradizionalmente iniziava all’alba (o anche prima per chi raccoglieva magari i pomodori direttamente nel proprio orto) e durava diverse giornate.

Ogni luogo ha le sue tradizioni e i suoi modi e procedimenti per realizzare la salsa, chiamata anche differentemente a seconda di dove viene preparata.

Chi aveva una casa grande attrezzava tutto il necessario tra cucina e giardino ma spesso in passato si faceva tutto all’aperto utilizzando spazi, cortili e piazzette dei paesi dove venivano allestiti fornelli e pentoloni per la bollitura. Un modo non solo per assicurarsi la preziosa salsa per tutto l’anno  ma anche per mantenere viva la socialità in famiglia e tra vicini.

Oggi il rito continua, spesso con l’aiuto di sistemi più moderni, e c’è anche chi fa la passata in grosse quantità con l’aiuto di qualche elettrodomestico.

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