Roma: “Mosca era interessata alle vicende del governo italiano e alla sua possibile destabilizzazione”. Lo scrive oggi La Stampa, in un articolo firmato da Jacopo Iacoboni richiamato in prima pagina, in cui viene proposto un retroscena che riguarda i contatti avuti dal consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini, Antonio Capuano, con Oleg Kostyukov, ‘importante funzionario dell’ambasciata russa’ in Italia.

La Stampa riporta stralci di documenti dell’intelligence, con i colloqui tra il consigliere del Carroccio e il funzionario di Mosca, due mesi prima della caduta del governo, nel periodo in cui Lega e Movimento Cinque Stelle si schieravano contro un nuovo invio di armi all’Ucraina.

Il diplomatico, facendo trasparire il possibile interesse russo a destabilizzare gli equilibri del governo italiano con questa operazione – scrive La Stampa citando fonti dell’intelligence – avrebbe chiesto se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo’. Il quotidiano torinese afferma che Kostyukov è l’uomo che comprò i biglietti della missione, poi saltata, di Matteo Salvini a Mosca e ricostruisce le fasi di quei rapporti, osservando che le conversazioni tra Capuano e Kostyukov sulla situazione del governo italiano avvengono tra il 27 e il 28 maggio, mentre il giorno prima, il 26 il presidente del Consiglio Mario Draghi tenta di sbloccare la crisi del grano parlando al telefono con Putin”.

“Le notizie apparse sul quotidiano La Stampa, circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’Avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il Governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi”.

Lo riferisce l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Gabrielli. Ha già chiarito il sottosegretario Gabrielli con una dichiarazione che non lascia adito a dubbi. Il Comitato si è occupato di questa vicenda in tempi non sospetti ottenendo informazioni e rassicurazioni dall’autorità di governo e dall’intelligence.

Credo che la dichiarazione di Gabrielli sia sufficiente a evitare che il Copasir sia usato per campagne elettorali. Noi siamo un’istituzione e dobbiamo garantire anche questo“. Così il presidente del Copasir, Adolfo Urso sulla vicenda dei rapporti tra Russia e Lega arrivando alla direzione del suo articolo, Fratelli d’italia a Roma.

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