Marano: Vincolare il Cinema-Teatro Siani ex Cinema Lily alla sua destinazione d’uso da parte dell’Amministrazione nel PUC in discussione è una manifestazione di volontà, come il recupero dei Castelli e la Casina da caccia reale di Monteleone. Interessarci della selva della Salandra con la chiesetta di Pietraspaccata sorta su una stazione di sosta della via dei Volsci che congiungeva l’antica Partenope con Cuma, ed è tutt’uno con la masseria di sotto e di sopra di Fuoragnano, è sì recuperare un momento e monumenti storici millenari ma soprattutto imporci una inversione di tendenza.
Il Cinema è emblematico per capire se vogliamo un reale cambiamento.
IL PIANO URBANISTICO COMUNALE è lo strumento idoneo per cambiare il volto alla città.
Prima ci dobbiamo porre alcune domande:
CONOSCIAMO, abbiamo . -un inventario delle case sfitte;
– quale è l’incidenza dell’abusivismo praticato ad oggi;
– esiste una domanda di case, l’attuale offerta è sufficiente?
Da tempo vado denunciando gli errori che ci hanno portato alla stato dei luoghi, costretto a definire Marano, città dormitorio; vogliamo continuare con gli errori commessi nel passato, che per sconfiggere l’avversario abbiamo perso più di un terzo del territorio, oppure anteporre le costruzioni alle opere primarie e secondarie; per un cambiamento serve una vera Politica Urbanistica.
Un distinguo bisogna farlo: per il vecchio Centro Storico, bisogno intervenire per una sua rivalutazione con una ristrutturazione intelligente che vada a privilegiare anche il terziario, piccoli locali di attrazione e della ristorazione, mentre altrove niente cemento, quel poco terreno libero che esiste destinarlo a parcheggio e verde attrezzato, il discorso delle frazioni ha un aspetto diverso, prima provvedere a renderle facilmente accessibili con una circonvallazione a monte e poi prevedere un loro sviluppo.
Siamo convinti che con il nuovo piano urbanistico tutto potrebbe decadere compreso le lottizzazioni?, Quindi qualsiasi motivazione è strumentale!
Marano non è tutto negativo, c’è un potenziale che se si riuscisse ad individuarlo, e renderlo attivo, un gruppo di volenterosi che all’unisono potrebbe più facilmente portare un cambiamento che potrei definire “innovatori”, necessari alla città, mentre abbiamo dovuto assistere a fughe in avanti dove è prevalso l’egoismo agli interessi della città, per questo proponevo e continuo a proporre nelle nostre realtà a livello amministrativo un’alleanza di larga intesa, di salute pubblica, all’origine, per evitare compromessi costretti a stipulare per vincere una competizione allargata e dura .
Poi che ti resta, hai vinto e non puoi amministrare. Mi auguro che questa Amministrazione possa continuare il suo lavoro con gli obbiettivi che ci siamo prefissi. Iniziare a risalire la china e cercare di riportare la gente a vivere Marano ed abbandonare la citta’ dormitorio.
RICORDARCI sempre che un tempo non lontano, Marano con il suo ampio territorio collinare e per il fatto di essere considerato luogo salubre, un luogo ideale di villeggiatura, come si può sempre vantare di aver avuto personalità che si sono distinte, nel mondo religioso, politico, imprenditoriale, e delle professioni:
– Mons Raffaello Delle Nocche, Vescovo di Tricarico;
– Il primo Sindaco del dopoguerra, Angelo Orlando;
– il produttore cinematografico nonché attore, Ubaldo Granata;
– il medico Antonio Cavallo che si è distinto, tra l’altro, per la sua Umanità,
– i sindacalisti Antonio Nastro e Domenico Amoruso.
Potrei continuare con altri, mi fermo qui.
Franco De Magistris