Italia: Nonostante il weekend scorso sia la serie A che la serie B abbiano osservato un turno di riposo per lasciare spazio alle Nazionali impegnate nelle partite valide per la qualificazione ai prossimi Europei, diverse tifoserie di lega pro hanno fatto sentire la propria voce per manifestare vicinanza alla famiglia di Giulia Cecchettin, ennesima vittima di femminicidio.

Nel solo 2023, in dieci mesi sono 106 le donne uccise per mano di un uomo. 106 vite umane spezzate da una cultura del patriarcato ancora troppo stringente e presente nella nostra società.

Una piaga che come ben sintetizzato oggi dal gruppo Anni Ottanta della curva nord del Cosenza con uno striscione esposto fuori lo stadio Gigi Marulla “se domani tocca a me voglio essere l’ultima” deve essere estirpata il prima possibile attraverso azioni pratiche ed efficaci e non con atti simbolici che lasciano il tempo che trovano.

Perché chi si macchia di un femminicidio non è un pazzo né un mostro come giustamente ha sottolineato Elena, la sorella di Giulia, ma un figlio sano del patriarcato e della cultura dello stupro.

Basta violenza sulle donne è il grido che sentiamo ogni qual volta ci si ritrova a parlare di femminicidio e sono le stesse parole che la tifoseria del Foggia ha voluto riprendere in occasione della partita di sabato giocata contro l’ACR Messina, per dedicare un ultimo pensiero a Giulia.

E affinché la sua non sia una morte invana, mettiamo da parte il silenzio e facciamo rumore per fare in modo che nessun’altra donna debba subire la stessa sorte di Giulia e di tantissime altre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

L'Altra Notizia

You cannot copy content of this page