Asia: La cerimonia di inaugurazione
Prima del match che ha aperto la 18a edizione della Coppa d’Asia è andata in scena la classica cerimonia di inaugurazione che ha confermato quanto anche questa competizione, esattamente come l’ultimo mondiale, nelle intenzioni del Qatar sia fondamentale per affermare la propria leadership – politica ed economica – nell’intera regione.
Il capitano del Qatar, non a caso, ha lasciato l’onore di tenere il discorso inaugurale al collega e capitano della Palestina, lanciando così un messaggio chiaro ed inequivocabile: la questione palestinese, ancora una volta, viene individuata quale strumento di liaison per i paesi arabi, con – appunto – il Qatar come riferimento principale.
Una scelta che fa seguito a quella annunciata prima dell’avvio della competizione per cui i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti delle partite verranno devoluti ad alcune ONG operanti sul martoriato territorio di Gaza.
La prima giornata
Nella gara inaugurale di venerdì che ha visto i padroni di casa, ultimi vincitori della Coppa d’Asia, giocare contro il meno quotato Libano, il Qatar ha vinto con un rotondo 3 a 0 grazie alla doppietta di Akram Afif, attaccante implacabile dell’Al-Sadd di Doha di cui è una delle stelle, e Almoez Ali autore anche dell’assist per il gol che ha sbloccato il match.
Nell’altra partita del girone A, giocata ieri alle 15:30 ore italiane, la Cina – che solo qualche anno fa puntava a diventare la nazionale di riferimento di tutta la regione asiatica con investimenti ultra milionari per attirare calciatori ed allenatori dall’Europa – ha impattato 0 a 0 contro la ben più modesta nazionale del Tagikistan. Una partita che, per chi ha avuto la forza di vederla dal primo all’ultimo minuto, ha regalato davvero poco sia da un punto di vista tecnico che di emozioni.
Sempre ieri, sono – poi – andate in scena le due partite del girone B:
L’Australia, tra le squadre più accreditate a vincere la competizione, ha regolato 2 a 0 l’India grazie alle reti di Irvine – capitano ed icona dei socceroos nonché del St. Pauli – e del 21enne difensore del Westerlo, Jordan Bos, ipotecando di fatto la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta.
Nella seconda partita del girone, che ha visto sfidarsi Uzbekistan e Siria, ci sono state decisamente meno emozioni con la partita che è terminata con un pareggio a reti bianche con entrambe le squadre che hanno perso l’occasione per fare un netto passo in avanti per una qualificazione che, soprattutto, per la nazionale siriana rappresenterebbe un risultato tutt’altro che irrilevante.
Nella giornata di oggi sono previste altre tre partite, due del girone C – con l’esordio della Palestina, nazionale che seguiremo da vicino, ed una del girone D che vedrà scendere in campo un’altra pretendente al titolo, il Giappone dell’ex bolognese Tomiyasu e dell’attaccante della Real Sociedad, Takefusa Kubo.
Partite di cui vi parleremo nella giornata di martedì quando pubblicheremo la seconda tappa di questo viaggio che vogliamo condividere con voi e che ci porterà fino alla finale del 10 febbraio…