Bangladesh: Questa mattina, alle 10:30 italiane, la nazionale di calcio palestinese è scesa in campo a Dhaka, Bangladesh, per la prima giornata di ritorno del girone I del secondo turno si qualificazione per l’edizione 2026 dei Mondiali.
I tifosi della Palestina, probabilmente, dopo il 5 a 0 di giovedì scorso, speravano in una partita decisamente più semplice ma stavolta il Bangladesh ha dato filo da torcere agli uomini guidati dal tunisino Daboub che hanno avuto la meglio per 1 a 0 grazie al gol siglato dal difensore del Kazma SC, Termanini, nel quarto minuto di recupero del secondo tempo.
Una vittoria che proietta la nazionale palestinese ad un passo dal terzo turno anche alla luce della sonora vittoria – 5 a 0 – dell’Australia contro il Libano che così rimane fermo a quota 2 punti quando oramai mancano solo due partite alla fine del girone. Alla Palestina basterà un pareggio nelle prossime due partite, dunque, per avvicinarsi ulteriormente al sogno Mondiale.
Ma in attesa del responso del campo la nazionale palestinese, così come tutto il suo popolo, ha anche un altro importante motivo per festeggiare: proprio ieri, infatti, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato – con 14 voti favorevoli e l’astensione degli Stati Uniti – una Risoluzione con la quale si “chiede un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”. Risoluzione che “sottolinea l’urgente necessità di espandere il flusso di assistenza umanitaria e rafforzare la protezione dei civili nell’intera Striscia di Gaza” e che “ribadisce la richiesta di eliminare tutte le barriere alla fornitura di assistenza umanitaria su larga scala, in linea con il diritto umanitario internazionale nonché le risoluzioni 2712 (2023) e 2720 (2023)”.
Un primo, importante, passo verso quella che in tantissimi sperano possa essere una tregua permanente anticamera di una pace che possa garantire alle centinaia di migliaia di civili palestinesi che da mesi lottano tra la vita e la morte di poter finalmente tornare a vivere una vita degna di questo nome, in totale libertà e nella propria terra!