Jannik Sinner si conferma la nuova bestia nera di Daniil Medvedev e dopo il trionfo all’Australian Open rifila al russo una nuova, brutale sconfitta (6-1, 6-2) che vale per l’azzurro la finale al Masters 1000 di Miami e la chance di diventare il n.2 al mondo.
Vincendo la finale, Sinner raggiungerà il traguardo ma intanto si gode la vittoria, la quinta di fila sul russo, che a Miami era detentore del titolo. Se a Melbourne l’altoatesino ha dovuto mettere in scena una rimonta spettacolare per avere la meglio sul 28enne di Mosca, sul veloce di Miami quasi non ha avuto pietà, protagonista di una prestazione spettacolare che in poco più di un’ora gli ha permesso di annichilire il rivale.
Medvedev, reduce dalla sconfitta in finale anche a Indian Wells per mano di Alcaraz, sembra al momento inferiore ai due più giovani rivali, anche se lo spagnolo sconcerta con i suoi accentuati alti e bassi, mentre l’azzurro appare in costante e spettacolare crescita e oggi ha conquistato la sua 21/a vittoria nel circuito Atp nel 2024.
“Mi sentivo benissimo sul campo, sono davvero contento per come è andata. Lui ha fatto tanti errori e io ne ho approfittato – ha detto Sinner a caldo -. Mi aspettavo una partita durissima e se mi avesse fatto il break a inizio partita sarebbe stata una gara diversa. Vedremo come andrà domenica”. Sinner ha detto che ora si sente “un giocatore e una persona molto diversa rispetto ad un anno fa (quando perse la finale col russo, ndr). La notte prima non ero riuscito a dormire. Ora gestisco meglio queste situazioni e spero di giocare bene la finale. Se vinco bene, se no avrò altre occasioni”.
Il match non poteva cominciare meglio per il giocatore italiano, che dopo aver tenuto il primo turno di battuta l’ha strappata al rivale nel secondo gioco e ha difeso poi il vantaggio nel terzo pur trovandosi a dover salvare due palle break. La fallita rimonta ha smontato Medvedev che è risultato piuttosto falloso e al quinto game ha perso ancora il servizio, quasi arrendendosi poi ad un ineluttabile 6-1, ottenuto da un azzurro quasi perfetto in campo – undici i punti di differenza tra i due in sette game -, in 31 minuti di gioco. Se Medvedev sperava di rientrare in partita, l’inizio del secondo set lo ha freddato perchè Sinner ha fatto subito il break, portandosi poi sul 2-0. Un tentativo di reazione del russo, ormai in confusione, è stato annullato a forza di ace da Sinner e a ruota è arrivato il secondo break, col conseguente 4-1. Il moscovita ha ceduto mentalmente a anche fisicamente di fronte, accontentandosi di portare a casa un secondo game prima di alzare bandiera bianca sul 6-2.
L’altro finalista sarà uno tra il tedesco Alex Zverev e Dimitrov, un grande talento che nella scarsa costanza ha sempre avuto il suo tallone d’Achille. Il bulgaro ha brillato contro Alcaraz, che dopo alcuni stop inattesi sembrava aver ripreso smalto e fiducia.