Questa sera alle 20:00 ci sarà la cerimonia inaugurale delle Paralimpiadi di Parigi 2024. Manifestazione sportiva che durerà 12 giorni, dal 28 agosto all’8 settembre 2024, riunendo 4.400 tra i più importanti atleti Paralimpici del mondo. Tra di loro ci sarà anche Fadi El-Deeb, l’unico rappresentante della delegazione olimpica palestinese proveniente da Gaza e l’unico paralimpico della Palestina a questa edizione delle Paralimpiadi di Parigi 2024.
Fadi è a Parigi da solo, senza staff né tanto meno amici e parenti. Suo fratello Alaa e due suoi nipoti sono stati uccisi dall’esercito israeliano lo scorso dicembre (in totale Fari da ottobre 2023 ha perso ben 15 familiari) e fanno parte degli oltre 40.000 palestinesi morti dall’ottobre scorso.
“Come palestinese, il mio corpo è qui. Ma la mia mente, il mio tutto, è nella Striscia di Gaza”, così risponde Fadi a chi gli chiede cosa provi ad essere a Parigi mentre a Gaza continua l’inferno.
Per Fadi queste Paralimpiadi vogliono dire tantissimo, sia da un punto di vista sportivo che simbolico. Per questo e per sopperire alla mancanza di sponsor e soldi, Fadi a Parigi lavora ed allena bambini e bambine in sedia a rotelle. Ed è quel che vorrebbe fare a Gaza: insegnare come utilizzare la sedia a rotelle anche per fare sport a chi è stato colpito da paralisi, ferite e amputazioni causate dai crimini di guerra di Israele. Esattamente come ha fatto lui dopo che nel 2001 fu colpito alla colonna verticale dagli spari di un cecchino israeliano che lo hanno costretto in sedia a rotelle per il resto della sua vita. Perché attraverso lo sport migliaia di bambini palestinesi possono restituire un senso alla propria vita, guardare con maggiore ottimismo al futuro ed integrarsi più facilmente nella società proprio come confermato dalla giornalista sportiva Leyla Hamed: “L’occupazione israeliana a Gaza causa disabilità e morte di massa. Secondo Save The Children, più di 10 bambini al giorno hanno perso una o entrambe le gambe dall’inizio del conflitto. In mezzo a tutte queste atrocità, le persone a Gaza vedranno Deeb insistere nel realizzare il suo sogno, nel rappresentare la Palestina e la causa palestinese. È un messaggio per i bambini i cui sogni sono stati infranti da bombe e razzi.”
Un sogno straordinario che passa, giocoforza, dalla fine del genocidio attualmente in corso in Palestina. Ed allora non possiamo che augurarci che il sogno di Fadi così come di migliaia di bambini e bambine palestinesi possa presto realizzarsi, che i governi Occidentali smettano di sostenere ed appoggiare un qualcosa di disumano e che la presenza così come le parole dell’atleta palestinese non cadano nel vuoto: “Siate semplicemente umani; dateci gli stessi diritti umani che hanno gli altri. Abbiamo una vita, abbiamo obiettivi, abbiamo sogni…Voglio alzare la mia bandiera qui a Parigi per mostrare alla gente che la Palestina non sta morendo. Siamo ancora qui, stiamo lottando, siamo ancora vivi.”