La nazionale palestinese, impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026, sta affrontando non solo avversari forti, ma anche sfide extra-calcistiche legate al conflitto in Medio Oriente. Molti giocatori si trovano in difficoltà persino per raggiungere il ritiro della squadra, con lunghi viaggi attraverso frontiere controllate e continui ostacoli. Inoltre, il pesante impatto psicologico di giocare mentre le loro famiglie sono in pericolo ha reso ancora più arduo il loro cammino. A complicare ulteriormente la situazione, la Palestina è costretta a disputare le sue partite casalinghe in Qatar, privandosi del supporto diretto dei suoi tifosi.
Nonostante queste difficoltà, la squadra ha saputo trasferire in campo tutta la propria voglia di riscatto, mantenendo vive le speranze di qualificazione.

Sconfitta di misura contro l’Iraq
Nel primo incontro, giocato lo scorso 10 ottobre, la Palestina ha affrontato una delle favorite del girone, l’Iraq. Nonostante una prestazione solida, la partita si è conclusa con una sconfitta per 1-0 grazie alla rete dell’attaccante Aymen Hussein. L’allenatore della Palestina, il tunisino Daboub, nel post partita ha commentato: “I nostri giocatori stanno affrontando sfide che vanno oltre il calcio. Solo essere in campo è un traguardo per noi, ma non ci accontentiamo. Vogliamo combattere per la qualificazione.” La sconfitta contro l’Iraq ha complicato la situazione, relegando la nazionale palestinese a fanalino di coda del girone ma non ha spento le speranze.

Il pareggio eroico contro una rivale diretta, il Kuwait.
Un 2-2 all’ultimo minuto
Nel secondo match, quello giocato ieri, la Palestina ha affrontato una rivale diretta, il Kuwait dello spagnolo Pizzi, penultima del girone. Sotto di 2-1, e con un uomo in meno per l’espulsione (doppio cartellino giallo) al 55° minuto del terzino sinistro Camilo Saldana, la nazionale palestinese non ha mai smesso di lottare e, al 93° minuto, Zaid al-Qanbar ha segnato il gol del pareggio. Questo risultato è stato fondamentale per non vedere scappare anche una diretta concorrente ma soprattutto per accorciare sull’Oman, ora ad una sola lunghezza, che attualmente occupa l’ultimo posto utile per proseguire il cammino verso i Mondiali. La Palestina così è ancora in corsa nel gruppo, sebbene sia fondamentale cambiare passo se si vuole sperare in una qualificazione che avrebbe del clamoroso.
“Giocare lontano da casa è difficile, ma sappiamo di dover rappresentare la nostra gente,” ha detto l’eroe di giornata, il ventiduenne Zaid Al-Qanbar. “Questo punto ci dà speranza.”

La situazione del girone e il cammino verso la qualificazione
Il girone B di qualificazione in cui è inserita la Palestina è particolarmente competitivo, con squadre di spicco come la Corea del Sud, prima a 10 punti, e Giordania ed Iraq che seguono in classifica con 7 punti. Con la sconfitta contro l’Iraq e il pareggio nella partita di ieri, la Palestina si trova in una posizione delicata, è ancora ultima del girone, ma non ancora compromessa. La Palestina dovrà affrontare i prossimi incontri con la massima concentrazione, sapendo che ogni punto potrebbe essere fondamentale per rimanere in corsa per la qualificazione. Il prossimo avversario, il 14 novembre prossimo, sarà proprio l’Oman e il risultato di questa sfida sarà fondamentale per determinare le sorti della squadra, che dovrà cercare di sfruttare ogni occasione per avanzare in classifica e tenere vive le speranze di una storica qualificazione ai Mondiali del 2026.

Con ancora diverse partite da giocare, il sogno Mondiale è ancora alla portata, ma serviranno determinazione e risultati positivi contro avversari di spessore. Forza Palestina

L'Altra Notizia

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