Sul profilo Instagram del noto cantautore napoletano, Emanuele Palumbo, in arte Geolier, è parsa una storia differente dalle altre.
Una storia d’impatto: sfondo nero, poche parole, ma che dice tanto.
“Facili omicidi
la Napoli che non vorrei
Basta”
Nessun segno di punteggiatura, nessun connettivo, tipico della tecnica del flusso di coscienza.
Oltre a confermare la grande umanità del giovane, questo sfogo si può considerare condiviso da tutti.
Sempre più omicidi, aggravati dalla futilità delle motivazioni.
Sia le vittime che i carnefici sono sempre più giovani.
Conferma del fallimento della gioventù, della generazione Z.
Tutto i valori che si vogliono trasmettere sembrano non essere interiorizzati.
Si deve cambiare modo di interloquire con i giovani, si devono trovare strategie nuove.
Così non si può continuare, giovani che si uccidono per fandonie.
Non può esserci più un confronto con l’altro, perché inevitabilmente ci si può trovare in una lite, che a sua volte può sfociare in un omicidio.
Si esce ma non si sa se si torna.
Un genitore saluta il proprio figlio non sapendo se lo rivedrà.
Un partner invia un messaggio, un “fammi sapere quando sei a casa”, senza sapere se a casa ci tornerà.
Colpi, sangue, ferite, urla, morte.
Sirene che lampeggiano, campane che suonano.
La frenesia della vita contrapposta alla lentezza della morte.
Cari giovani, smettiamola, che di questo passo saremo soli, solo dei pochi sopravvissuti a questa realtà sporca di sangue ed egoismo, ove la cattiveria sembra prendere il sopravvento.