La voragine del Quadrivio di Secondigliano: così è passata alla storia la data del 23 gennaio 1996. In quel giorno persero la vita 11 persone a causa del crollo di una galleria sotterranea che provocò un’enorme esplosione con conseguente apertura di una voragine di circa 30 m, che inghiottì il piazzale seminando morte e terrore. Siamo partiti dal ricordo di quei drammatici momenti per arrivare a denunciare l’attuale situazione del Quadrivio di Secondigliano, un luogo completamente abbandonato dalle istituzioni nonostante i mille appelli delle famiglie delle vittime e del presidente dell’associazione “Familiari delle vittime della voragine di Secondigliano”., che continua a portare avanti una battaglia per tenere viva la memoria e restituire decoro al luogo sfregiato dall’esplosione. Proprio in queste ore Giuseppe ALVITI ha inviato una pec al comando provinciale di Napoli dei vigili del fuoco per denunciare lo stato di degrado e pericolosità in cui versa la cappella di via Limitone di Arzano, rimarcando tra l’altro come sia davvero disdicevole e vergognoso che sia la Settima Municipalità e il Comune di Napoli abbiano ancora una volta di commemorare i caduti della enorme tragedia di Secondigliano del 1996
Per Giuseppe ALVITI Presidente ASSOCIAZIONE NAZIONALE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE e valido attivista del Territorio per Secondigliano e Miano le istituzioni hanno ucciso una seconda volta i ns fratelli concittadini periti.
Comunicato stampa Giuseppe Alviti