La mattina del 13 maggio nell’auditorium del liceo scientifico Filolao, si è tenuta la conferenza
conclusiva sulle tematiche afferenti alla legalità e al contrasto delle mafie, con il prezioso contributo
del dott. Luigi De Magistris, figura di rilievo nel panorama civile e istituzionale del nostro Paese,
già magistrato e sindaco di Napoli, da sempre impegnato nella difesa dei valori democratici.
L’incontro, promosso dalla dirigenza scolastica e dal CNDDU, ha visto una sala gremita di studenti
attenti e partecipi, desiderosi di comprendere meglio non solo le tematiche trattate nel libro, ma
anche il vissuto personale e professionale dell’autore.
Il dott. De Magistris, avendo apprezzato l’ebook (https://www.epubeditor.it/ebook2/300469.html)
realizzato dalle classi II D, IV C e IV G del Liceo Filolao, che, con la supervisione della prof.ssa
Stefania Pizzuto, hanno raccontato, attraverso la sperimentazione di linguaggi diversi, le storie di
tante vittime innocenti della criminalità organizzata, per tramandarne la memoria e creare spunti di
riflessione, è intervenuto personalmente, a conclusione di un percorso didattico di forte valenza
educativa, in qualità di relatore. Gli studenti stessi, assoluti protagonisti della giornata, hanno fatto
gli onori di casa, dialogando con l’illustre ospite e proponendo sezioni del proprio elaborato agli
astanti.
Il prof. Romano Pesavento, presidente nazionale del CNDDU, nel suo intervento ha messo in
evidenza come l’incontro rappresenti un’importante occasione di confronto e crescita per gli
studenti, chiamati a riflettere, insieme a un protagonista della vita pubblica, su temi centrali come la
legalità, il potere, e le dinamiche – spesso invisibili – che influenzano la società e le istituzioni, in
un’epoca in cui la complessità del reale rischia di ingenerare disinformazione o rassegnazione.
L’incontro è stato strutturato dagli studenti, alternando fasi di confronto e dialogo con De Magistris
e momenti di lettura degli articoli contenuti nell’ebook; un dialettico parallelismo tra passato e
presente che ha consentito di comprendere meglio alcuni meccanismi propri di quella che l’ex
sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro definisce “criminalità
istituzionale”; a tal proposito, ha infatti spiegato come individuare indicatori di criminalità nella
gestione pubblica, per esempio, nella scarsa cura di un territorio, privato di quelli che dovrebbero
essere diritti acquisiti e ha ribadito come sia invece importante rivendicarli, anche perché previsti e
salvaguardati dalla Costituzione, definita come un documento straordinario, i cui articoli non
sempre vengono applicati. De Magistris piacevolmente sollecitato dalle domande dei suoi giovani
intervistatori ha raccontato aneddoti e aspetti del suo passato, anche difficili, che lo hanno indotto a
perseguire gli ideali della legalità in cui credevano i giudici Falcone e Borsellino, ai quali si ispirava
una volta divenuto magistrato, rievocando episodi salienti della sua esperienza di giudice in prima
linea contro la corruzione e le mafie, si è soffermato in particolare sul concetto di “poteri occulti”
come intreccio di relazioni non trasparenti tra potere giudiziario, potere politico ed economia
criminale, tutti aspetti contenuti nella sua ultima fatica saggistica.
Ha ricordato un dettaglio veramente toccante: ha consegnato il compito finale che gli ha consentito
di superare il concorso in magistratura proprio nelle mani della dott. Francesca Morvillo, la mattina
del 22 maggio del 1992, mentre usciva, l’auto di Giovanni Falcone era parcheggiata fuori
dall’edificio a pochi metri da lui e ne intravide la sagoma inconfondibile. Il giorno, dopo mentre era
seduto davanti alla televisione, apprese della strage di Capaci.
Durante l’incontro ha risposto con prontezza e slancio a tante domande di contenuto economico,
giuridico e sociale; ha anche sottolineato l’importanza dell’apporto giovanile nella creazione di
politiche atte al recupero di aree territoriali a rischio. La comunicazione è molto importante e si può
intervenire in un territorio soltanto trovando la chiave giusta per toccare la coscienza e il senso di
responsabilità di ognuno di noi. La battaglia contro i poteri occulti e infiltrazioni mafiose è difficile,
ma, come tutti i fenomeni umani, anche la criminalità organizzata ha un inizio e avrà una fine; la
consapevolezza dei propri diritti e la determinazione di ciascuno di noi possono fare la differenza.
Il messaggio rivolto ai giovani è stato forte e diretto: “La conoscenza è il primo passo per essere
liberi. È importante formarsi, leggere, interrogarsi. Per cambiare le cose non bisogna accettare la
rassegnazione come compagna di viaggio, ma credere nella possibilità di un’Italia diversa, giusta,
onesta”.
prof.ssa Debora Cavarretta
CNDDU