In occasione della Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi, 25 maggio, il Coordinamento
Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani desidera esprimere profonda preoccupazione
rispetto ai dati pubblicati dal dossier di Telefono Azzurro, che delineano un quadro drammatico e
inaccettabile: oltre 8.000 minori scomparsi in Italia nei primi sei mesi del 2024, pari al 69,6% delle
denunce di scomparsa complessive, con una prevalenza schiacciante di adolescenti tra i 16 e i 17
anni e una forte incidenza tra i minori stranieri.
Si tratta di un fenomeno che non può più essere derubricato a emergenza episodica o a problema
marginale: è una vera e propria emergenza educativa, sociale e culturale, che impone l’intervento
sinergico di tutte le istituzioni, a partire dalla scuola, che rappresenta il primo presidio di ascolto,
prevenzione e accompagnamento dei giovani nei momenti più fragili della loro crescita.
Il CNDDU sottolinea con forza il ruolo strategico della scuola:
– come luogo di accoglienza e inclusione, soprattutto per i minori stranieri, spesso privi di reti
familiari solide;
– come spazio dove costruire relazioni significative e prevenire il disagio psicologico e
sociale;
– come ambiente di educazione ai diritti umani, alla consapevolezza del sé, alla tutela della
dignità personale e al rispetto dell’altro;
– come punto di raccordo tra famiglie, servizi sociali e territorio, in grado di cogliere segnali
di disagio e attivare tempestivamente forme di protezione.
Il 36,5% delle scomparse è dovuto a fughe da casa, un dato che ci interroga su quanto ancora ci sia
da fare per costruire contesti affettivi e comunitari capaci di proteggere, comprendere e sostenere i
minori, specialmente nella delicatissima fascia adolescenziale.
Il CNDDU chiede:
– l’inserimento sistematico nei curricoli scolastici di percorsi formativi sui diritti dei minori,
l’educazione affettiva, il benessere psicologico e il contrasto alla dispersione scolastica;
– un potenziamento della figura dello psicologo scolastico e di équipe multidisciplinari stabili
in ogni istituto, soprattutto nelle aree ad alta fragilità sociale;
– una rete nazionale permanente tra scuola, servizi sociali, forze dell’ordine e realtà del Terzo
Settore impegnate nella tutela dei minori, per una risposta integrata e tempestiva ai segnali
di rischio;
– una maggiore valorizzazione del numero europeo per i minori scomparsi (116.000), ancora
troppo poco conosciuto, nonostante la sua importanza vitale.
La società ha il dovere morale e civile di non voltarsi dall’altra parte. Ogni minore scomparso è una
storia spezzata, una domanda di aiuto non ascoltata, una responsabilità collettiva mancata.
Il CNDDU ribadisce il proprio impegno per una scuola sempre più attenta, inclusiva e proattiva
nella difesa dei diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza. Non può esserci educazione
senza protezione. Non può esserci scuola senza umanità.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU