di Romano Pesavento
È in edicola dal 12 giugno il n. 2 di Dylan Dog Oldboy Seconda Serie, dal titolo “Il contrario e
l’opposto”, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con soggetto e sceneggiatura di Alessandro Bilotta,
disegni di Sergio Ponchione, copertina di Marco Nizzoli.
L’albo si apre con un personaggio che assomiglia molto a Dylan Dog, ma forse – e sottolineiamo
forse – non è lui. Intanto in città si verificano episodi stranissimi e inspiegabili: crudeli e psicotici
assassini di colpo sembrano assaliti da scrupoli di bontà; come in una strana danza i partecipanti
cambiano posizione e ruolo guidati da impulsi irrefrenabili e misteriosi. E il bene si scambia di
posto con il male. Un’altra volta il tema del doppio; un’altra volta un’indagine sulle menti più
complesse e forse perturbate: quelle delle persone comuni. Il malvagio spietato improvvisamente si
riconcilia con il mondo; chi dovrebbe rappresentare il bene per antonomasia è in realtà il ricettacolo
di ogni perdizione. E Dylan? Anche lui ha il suo alter ego; non ci sentiamo di aggiungere altro, ma,
laddove le personalità sono più sfaccettate, non è facile dividere nettamente il bene dal male e il
bianco dal nero. Ogni cosa tornerà al suo posto o forse non lo è mai stata. E non lo sarà mai.
I disegni rendono bene una storia particolarmente metropolitana, alla Sin city di Frank Miller, con
tratti aspri, spigolosi e fortemente angolati. Il contrasto bianco nero è fortemente caricato per
rappresentare graficamente il concetto dell’eterno dualismo morale presente nell’uomo.
I primi piani del Dylan oscuro raccontano perfettamente l’inquietudine di un’anima in travaglio e in
transito verso mete ignote. Una considerazione: se il dark Dylan non eccede nella malvagità, forse il
Dylan a cui siamo abituati non è poi così innocente. Un ottimo spunto di riflessione.
In copertina un pensoso Dylan Dog siede nel suo studio attorniato da oggetti antichi e suggestivi.
Un’ambientazione tranquilla se non fosse che schizzi di sangue rivelano la presenza del male,
quello peggiore, quello determinato dagli esseri umani e dalla loro cattiva coscienza.
