Nel giorno in cui ricorre il 43° anniversario dell’assassinio del Vicequestore Antonio Ammaturo e
dell’Agente Scelto Pasquale Paola, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti
Umani intende esprimere il proprio sentito omaggio a due uomini dello Stato che hanno incarnato,
con rigore e determinazione, i valori costituzionali di giustizia, legalità e difesa del bene comune.
La mattina del 15 luglio 1982, in Piazza Nicola Amore a Napoli, un commando delle Brigate Rosse
pose fine alle vite di due servitori dello Stato. Ma ciò che venne colpito non fu solo un bersaglio
istituzionale: fu l’idea stessa di uno Stato capace di indagare se stesso, di opporsi alla commistione
tra criminalità organizzata, terrorismo e zone d’ombra dell’apparato pubblico.
Antonio Ammaturo, Vicequestore e capo della Squadra Mobile di Napoli, aveva operato con
straordinaria efficacia in territori segnati dalla presenza della camorra, contribuendo con indagini
decisive a smascherare reti criminali e connivenze ad alto livello. La sua azione non si limitava
all’applicazione della legge: era ispirata da una tensione etica profonda, da una visione dello Stato
come presidio reale di giustizia e tutela della dignità umana.
L’Agente Scelto Pasquale Paola, a sua volta, è simbolo di quella silenziosa dedizione al dovere che
anima ogni giorno il lavoro di migliaia di operatori delle forze dell’ordine. La sua presenza accanto
ad Ammaturo rappresentava non solo un gesto di servizio, ma una testimonianza concreta di fedeltà
allo Stato repubblicano.
Nel tempo, le circostanze che circondarono il loro omicidio hanno rivelato intrecci inquietanti:
interessi trasversali, trattative opache, strategie della tensione. Una zona grigia in cui lo Stato ha
rischiato di smarrire se stesso. Ma è proprio in questi passaggi storici che emerge con forza il valore
di chi non si è arreso, di chi ha pagato con la vita la propria integrità.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ritiene doveroso che le
istituzioni scolastiche dedichino spazio alla memoria di Ammaturo e Paola non solo come
testimonianza di una stagione buia del Paese, ma come occasione educativa per riflettere sul
significato più profondo del servizio pubblico, sull’etica della responsabilità e sulla necessità di una
cittadinanza vigile e consapevole.
La memoria non è un esercizio formale, ma un atto di giustizia. In un tempo in cui la verità storica
viene talvolta relativizzata o dimenticata, ricordare Antonio Ammaturo e Pasquale Paola significa
riaffermare che i diritti umani non sono un principio astratto, ma una conquista quotidiana che si
alimenta anche attraverso il coraggio di chi ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.
A loro va il nostro pensiero, il nostro rispetto, e il nostro impegno a far sì che il loro sacrificio
continui a parlare alle coscienze delle nuove generazioni.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
