Dichiarato inammissibile il ricorso del Pm Cesare Sirignano, nell’inchiesta Teknoservice monnezzopoli che vede coinvolti politici, dirigenti e imprenditori di Marano e Giugliano. La Procura aveva presentato ricorso contro il pronunciamento del gip Saladino sulle misure cautelari richieste – nell’ambito dell’inchiesta munnezzopoli tra Marano e Giugliano – a carico di ex amministratori comunali, dipendenti di enti e dirigenti aziendali. Richieste di misure cautelari in gran parte non convalidate.
Il Pm aveva chiesto al Riesame di nuovo i domiciliari per Michele Oliviero, Antonio Poziello, Nicola Benedetto, Giuseppe Spacone, Vittorio Iorio, Luigi Vitiello, Giuseppe Magno e Raffaele Schettino per carenza delle esigenze cautelari mentre solo per l’ex sindaco Nicola Pirozzi per per carenza della gravità indiziaria, quindi nel merito.
I giudici del tribunale del Riesame, nell’ordinanza di rigetto, hanno sottolineato come il P.M. si è limitato nell’impugnazione a generalizzate considerazioni circa la gravità de
fatti ed il contesto ambientale in cui sono maturati.
“Nel merito, l’impugnazione presentata nei confronti di Pirozzi risulta infondata” – scrivono i giudici del tribunale delle Libertà – “il Gip ha correttamente evidenziato che gli elementi raccolti smentiscono la prospettazione accusatoria del concorso tra Grimaldi e Pirozzi, infatti le intercettazioni hanno evidenziato che Pirozzi non è risultato coinvolto nelle illecite pattuizioni”
Nel collegio difensivo gli avvocati Marco Sepe, Mario Griffo, Luigi Poziello, Vincenzo Maiello, Michele Giametta, Silvio Auriemma, Giovanni Lo Russo, Alessandro Iazzetti, Antimo D’Alterio, Russo Domenico e Viviano Nobile.
Fonte Internapoli