Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con attenzione i
risultati dell’indagine condotta da SWG per Acri, che ha messo in evidenza come il 57% degli
italiani ritenga le proprie città non adeguate alle esigenze dei giovani, con percentuali ancora più
marcate nei centri urbani di medie dimensioni.

Tale dato non è una semplice informazione statistica, bensì una questione che attiene ai principi
costituzionali di uguaglianza e pari opportunità. Laddove mancano spazi di socialità, accesso equo a
cultura, sport e lavoro, si rischia di minare la crescita armonica della persona e di alimentare
fenomeni di marginalità.

Il CNDDU rileva come la scuola resti presidio essenziale di legalità e cittadinanza. L’educazione ai
diritti civili e al rispetto delle regole, impartita in modo sistematico e trasversale, costituisce la
prima difesa contro isolamento, devianza e diseguaglianze.

Ciò nondimeno, l’azione educativa necessita di sostegno esterno: le politiche giovanili devono
integrarsi con la funzione scolastica, creando un tessuto territoriale in grado di valorizzare le
energie positive delle nuove generazioni. In tale quadro, la campagna “Germogliazioni” di Acri, con
i suoi 150 progetti a livello nazionale, si presenta come una risposta concreta e tempestiva.
Investire nei giovani non significa solo offrire spazi di intrattenimento, ma riconoscere e attuare i
loro diritti fondamentali, rafforzare la coesione sociale e prevenire l’emergere di fenomeni di
conflittualità e disuguaglianza.

Il CNDDU, pertanto, auspica un impegno sinergico tra istituzioni, fondazioni e scuole affinché le
città possano realmente divenire luoghi di inclusione, partecipazione e legalità condivisa.
In questa prospettiva, viene lanciata la proposta di una campagna comunicativa innovativa intitolata
“Cittadinanza in Azione”, destinata a scuole e studenti di ogni ordine e grado.
La campagna prevede laboratori digitali e civici nei quali i giovani potranno progettare e diffondere
pratiche di legalità attraverso strumenti multimediali. Ogni istituto sarà incoraggiato a costituire un
Osservatorio dei diritti, con il compito di monitorare le esigenze del territorio e tradurle in proposte
concrete da condividere con le amministrazioni locali.

Una piattaforma nazionale raccoglierà i contributi degli studenti, mettendo in rete esperienze,
riflessioni e iniziative, così da creare un archivio vivo e accessibile della cittadinanza attiva.
La campagna sarà arricchita da dibattiti pubblici, simulazioni istituzionali, podcast, contest artistici
e mostre itineranti, con l’obiettivo di rendere la legalità un concetto concreto, vissuto e condiviso.
Per rafforzare l’impatto comunicativo, si farà ricorso a strategie basate sulle neuroscienze della
comunicazione, che privilegiano narrazioni emozionali, visual storytelling e linguaggi multicanale
capaci di raggiungere in maniera diretta la fascia giovanile.
L’utilizzo di piattaforme social, microvideo tematici e campagne interattive sarà integrato da
tecniche di gamification, così da stimolare l’apprendimento esperienziale e l’engagement degli
studenti.

La comunicazione mediatica, supportata da dati scientifici e metodologie innovative, consentirà di
sviluppare una consapevolezza diffusa del problema e di trasformare la partecipazione in
un’esperienza formativa che unisce conoscenza e responsabilità civile.
Il CNDDU sottolinea che solo una strategia integrata, capace di unire educazione, partecipazione e
responsabilità collettiva, potrà rendere l’Italia un Paese realmente a misura di giovani, nel pieno
rispetto dei principi costituzionali.

prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

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