All’ASL Napoli 1 Centro si sta consumando una vertenza che mette in discussione non solo la stabilità professionale di circa 400 Incarichi Organizzativi Coordinatori di Reparto (IOCR), ma anche la tenuta del sistema sanitario pubblico campano, considerato che si sta parlando della azienda sanitaria regionale più grande ,a lanciare l ‘ allarme il noto attivista sindacale Giuseppe Alviti segretario generale Fnl Italia .
Questi professionisti, nati nel contesto emergenziale della pandemia da COVID-19, hanno garantito continuità, sicurezza e organizzazione nei reparti e nei servizi territoriali, diventando il perno di un modello assistenziale resiliente. La loro funzione è stata formalizzata con la Deliberazione n. 1399 del 6 ottobre 2021, che ha istituito una selezione interna per il conferimento degli incarichi a tempo determinato, riconoscendone il valore strategico. Il CCNL Sanità 2019–2021, sottoscritto il 2 novembre 2022, prevedeva questo compito avendo  introdotto il “Sistema degli Incarichi” e stabilendo, all’Articolo 36, il rinnovo automatico degli incarichi già in essere, salvo due eccezioni tassative: valutazione negativa e provvedimenti disciplinari gravi. Tuttavia, la disposizione aziendale n. 165 del 2 settembre 2025, che annuncia una nuova selezione interna per ruoli già assegnati, ha generato un forte dissenso. Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, UIL FPL e FIALS, hanno  denunciato in sintonia con la maggioranza degli incaricati, la violazione del contratto, chiedendo che le selezioni riguardino esclusivamente posizioni nuove o vacanti. Il personale coinvolto, riunito in assemblea il 12 settembre, ha espresso smarrimento e preoccupazione, chiedendo chiarezza e rispetto delle regole. Alcuni IOCR, esasperati, stanno valutando di adire alle vie legali per tutelare i propri diritti, una scelta legittima, ma che rappresenterebbe una rottura definitiva nel rapporto tra lavoratori e Azienda, al di là dell’esito giudiziario. Un passo che segnerebbe la fine del dialogo e della fiducia, con conseguenze profonde sulla coesione interna e sulla motivazione del personale. Gli IOCR non sono ruoli accessori: nei presidi ospedalieri gestiscono il personale, presidiano la qualità assistenziale, garantiscono la fluidità dei percorsi clinici; sul territorio affrontano la cronicità, riorganizzano i servizi domiciliari, integrano la medicina generale. Mettere in discussione la loro stabilità significa indebolire l’organizzazione, generare discontinuità nei servizi, compromettere la qualità dell’assistenza. La valorizzazione economica degli incarichi non può diventare il pretesto per riaprire selezioni: deve rappresentare il completamento naturale di un percorso di responsabilità, non uno strumento competitivo che umilia il lavoro svolto. Accusare gli IOCR di rendite di posizione è ingiusto e pericoloso, significa disconoscere il contributo di chi ha retto l’organizzazione nei momenti più difficili, minando fiducia, motivazione e senso di appartenenza. A ridosso delle elezioni regionali, questa vertenza diventa un banco di prova per chi si candida a governare la Campania: quale modello di sanità si intende sostenere? Una che valorizza l’esperienza o una che la sacrifica? Una che premia il merito o che lo rimette in discussione? Una che ascolta i territori o che impone dall’alto? La proroga tecnica concessa fino al 31 dicembre 2025 è solo una sospensione, non una soluzione. Serve una decisione chiara, fondata sul rispetto del contratto, sulla valorizzazione del merito e su una visione strategica del sistema sanitario. Gli IOCR chiedono il rispetto della normativa vigente, non privilegi; chiedono riconoscimento, non favoritismi; chiedono visione, non improvvisazione. Perché il futuro della sanità pubblica si costruisce valorizzando chi, ogni giorno, lo rende possibile. E ogni scelta, sottolinea il segretario generale della Federazione nazionale lavoratori Italia dott. Giuseppe ALVITI ,oggi è anche una dichiarazione di fiducia nel valore delle persone.

Comunicato stampa Giuseppe Alviti

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