In occasione della Giornata Internazionale della Montagna 2025, il Coordinamento Nazionale
Docenti della Disciplina dei Diritti Umani avvia la campagna nazionale “Respiro d’Alta Quota”,
rivolta al mondo della scuola per valorizzare la montagna come ecosistema vitale, luogo di diritti e
laboratorio privilegiato per educare alla sostenibilità. La ricorrenza dell’11 dicembre, istituita dalle
Nazioni Unite nel 2003 dopo il 2002 dedicato all’Anno Internazionale della Montagna, assume oggi
un significato ancora più pressante alla luce delle trasformazioni climatiche che interessano i
territori d’alta quota.
Il tema scelto dalla FAO per il 2025 — “I ghiacciai sono importanti per l’acqua, il cibo e i mezzi di
sussistenza in montagna e oltre” — richiama l’urgenza di guardare ai ghiacciai non come elementi
periferici del paesaggio, ma come componenti essenziali del sistema che sostiene le comunità
umane. In Italia, autorevoli studi confermano la rapidità dei cambiamenti in corso. Un’analisi
riportata da AP News sullo stato del ghiacciaio Ventina mostra come esso abbia perso oltre un
chilometro e mezzo di lunghezza rispetto al 1895, diventando così ridotto da non poter più essere
rilevato con i metodi tradizionali. Parallelamente, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The
Cryosphere (Copernicus) evidenzia la significativa diminuzione del numero e della superficie
complessiva dei ghiacciai italiani, con un assottigliamento generalizzato e una perdita accelerata di
massa glaciale. Questi dati compongono un quadro chiaro: ciò che si trasforma in alta quota
influisce profondamente sulla disponibilità d’acqua, sulla biodiversità, sulla sicurezza dei versanti e
sugli equilibri economici e sociali delle aree a valle.
È in questo contesto che nasce “Respiro d’Alta Quota”, un invito rivolto alle scuole italiane a
considerare la montagna come un soggetto vivente, un patrimonio culturale, ambientale e umano da
tutelare attraverso percorsi educativi innovativi. La montagna diventa così un osservatorio
privilegiato per comprendere la connessione tra ambiente, scienza, diritti e futuro. La scuola,
attraverso attività interdisciplinari e riflessioni condivise, può tradurre i dati scientifici in
consapevolezza critica e responsabilità collettiva. L’esperienza educativa collegata alla montagna
non si limita alla contemplazione del paesaggio: include la comprensione delle dinamiche
climatiche, il dialogo con le comunità locali, la narrazione del territorio e la capacità di immaginare
soluzioni per una gestione sostenibile delle risorse.
La campagna “Respiro d’Alta Quota” invita dunque gli istituti scolastici a dare voce alle montagne
e al loro respiro, oggi sempre più fragile, attraverso progetti di ricerca, testimonianze dirette,
iniziative artistiche e momenti di confronto aperto. Nel percorso verso le Olimpiadi Invernali del
2026, che vedranno protagoniste nuovamente le Dolomiti tra Cortina e Milano, questa
sensibilizzazione diventa particolarmente significativa: la sfida non è solo celebrare lo sport, ma
proteggere i territori che lo rendono possibile.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani invita pertanto le scuole
italiane a partecipare attivamente alla campagna “Respiro d’Alta Quota”, condividendo esperienze e
progetti che trasformino l’11 dicembre in un impegno quotidiano. Le montagne respirano, e nel loro
respiro si custodisce il futuro di tutti: la scuola può, e deve, contribuire a proteggerlo.
prof. Romano Pesavento
Presidente Nazionale CNDDU
