La nuova legge di bilancio ha ricevuto non poche critiche da parte delle Opposizioni che sostengono colpisca più le fasce deboli rispetto ai grandi patrimoni.
Nelle ultime ore, è emerso un punto della manovra che avvalora in qualche modo questa tesi.
Il Governo Meloni, infatti, ha introdotto una tassa di 2 euro per tutti i pacchi (provenienti da Unione Europea e non) dal valore inferiore ai 150,00€.
La misura è stata adottata per colpire le piattaforme cinesi low cost, ma finirà per gravare sull’intero e-commerce, Amazon compresa.
Nel frattempo anche l’Unione Europea ha deciso di mettere un dazio sulle microspedizioni dell’e-commerce. Sempre con la soglia del valore a 150 euro. La misura rimarrà in vigore fino alla riforma delle dogane comunitarie, prevista nel 2028. E varrebbe 3 euro.
Un utente italiano, quindi, si vedrebbe aumentare fino a 5 euro il costo di una spedizione perché, avverte il Codacons, “a pagare saranno ancora una volta i consumatori”. Tecnicamente il prelievo da 3 euro scatterebbe all’entrata in Ue, quello da 2 euro all’entrata in Italia.
Una misura, dunque, che, se da un lato prova a limitare piattaforme come Temu o Shein, dall’altro penalizzerà ancora una volta le fasce più povere della popolazione che paradossalmente su un pacco di 10 euro proveniente dall’Unione Europea saranno costrette a pagarne 12, mentre se dovesse arrivare da paesi fuori dall’Unione Europea il prezzo salirebbe a 15 euro.
Su questa misura si è già espressa Sinistra Italiana che, dalla pagina Facebook, accusa il Governo di aver realizzato “un’operazione vergognosa, che colpirà soprattutto giovani e lavoratori a basso reddito. Visto che non ha il coraggio di tassare Amazon, spreme chi compra una giacca di seconda mano. Una tassa però sull’1% più ricco d’Italia, ovvero su chi possiede milioni e milioni di ricchezza, non la mettono mai. Chissà perché… Qualcuno ha ancora dubbi su chi sono i veri nemici per questo governo?”
