Finalista della scorsa edizione di Io Canto Senior, colleziona successi e traguardi di rilievo, ma quando le telecamere sono spente che uomo è Alberico?
Un uomo poco mondano, che rifugge il caos cittadino e che preferisce rilassarsi leggendo un libro o vedendo un bel film. Sono molto legato ai miei affetti a cui dedico tutto il mio tempo libero e in particolare a mia madre, una donna straordinaria con la quale, da quando quattro anni fa ha avuto un brutto ictus, si è stabilito un rapporto di amore incondizionato da cui traggo energia quotidianamente per rigenerarmi. E’ stata la mia prima fan e sostenitrice in ogni campo, gioisce per tutto ciò che di bello faccio in campo artistico e a lei dedico ogni traguardo raggiunto.
Ci sono stati nella tua vita artistica degli episodi che ti hanno fatto capire che quella che stavi percorrendo era la strada giusta? Se si quali?
Quando ho cominciato a cantare canzoni importanti, liberandomi da freni e suggestioni cher condizionavano la mia resa artistica.
Sicuramente per me il punto di svolta è stato rappresentato dallo spettacolo Cuori Ribelli in cui ho interpretato l’anima di Luigi Tenco e mi sono confrontato con la vita e il repertorio di un così grande artista. E poi uno spettacolo importante come Io sono l’altro legato al rispetto delle individualità di ciascuno e quello su Vecchioni.
Oltre ad essere un cantante, conduttore, opinionista, un performer a 360 gradi sei anche sensibile alle cause sociali. Insegni come docente di sostegno e referente inclusione e vivi la tua vita sempre rivolto verso “gli ultimi”. C’è qualcosa che vorresti realizzare che ancora non hai fatto?
Mentirei se ti dicessi che tutto ciò che è avvenuto era un mio sogno, tutto è avvenuto sempre per caso e non è mai stato cercato davvero. Quando riesco con i miei spettacoli a sostenere cause importanti mi sento davvero felice e spero di avere la possibilità di avere sempre più la possibilità di esprimermi in tal senso aiutando i più deboli. E poi dopo questo album dedicato a Vecchioni ci sarebbe l’dea di incidere un inedito, ma dovrà essere qualcosa di forte e che mi rappresenti davvero, altrimenti preferisco continuare a cantare canzoni altrui ma in cui mi riconosco.
Alberico parliamo proprio del tuo ultimo capolavoro musicale; Da dove nasce l’idea di dedicare un intero album a Roberto Vecchioni? C’è stato un momento preciso in cui hai capito che questo disco doveva esistere?
L’idea nasce dalla profonda stima e ammirazione artistica ed umana che ho per Roberto Vecchioni cui già ho dedicato un intero spettacolo teatrale. Mi è sembrato giusto incidere queste canzoni per lasciare una traccia di quello spettacolo di cui ho conservato lo stile musicale essenziale e chiudere un cerchio.
Perché proprio il titolo “Lezioni d’amore”? Che cosa insegna, secondo te, Vecchioni attraverso le sue canzoni?
Insegna ad amare senza preclusioni e preconcetti. Le ho definite lezioni d’amore perché in queste canzoni c’è tutto, dall’amore classico per la persona amata all’amore per il proprio mestiere e per la vita nonostante i grandi dolori.
Quanto c’è di personale in questo progetto e quanto, invece, è un atto d’amore verso l’opera di Vecchioni?
Direi 50 e 50, sono testi in cui mi identifico, mai banali e nel contempo canzoni con bellissime melodie. Quando mi è arrivata la proposta dalla mia etichetta di incidere un intero album dopo l’ottima accoglienza dei miei primi due singoli, ho pensato subito a questo che si è un vero omaggio fatto col cuore ad un grande artista.
La tua caratteristica principale è la dote che ti porta ad essere un grande comunicatore di emozioni. Con l’ultima esperienza televisiva hai conquistato non solo la giuria ma anche il pubblico televisivo. A cosa devi il segreto di tanti consensi?
Sicuramente sono, nell’arte come nella vita di tutti i giorni una persona sincera nel bene e nel male. Ricevo dal prossimo tanto amore e faccio di tutto per potermelo meritare quotidianamente,,senza mai dare nulla per scontato.
