Il turismo di alta gamma è etico, sostenibile, culturale e inclusivo: i viaggiatori
sono disposti a spendere fino al 30% in più per sostenere le comunità con
progetti connessi alla sostenibilità.
Numeri in crescita per una nuova modalità di fruizione del viaggio saranno illustrati
nel corso dell’ottava edizione dell’Ecoluxury Fair 2025, la fiera del turismo di alta
gamma e della sostenibilità.
Le nuove frontiere del turismo di alta gamma passano oggi attraverso due parole
chiave: sostenibilità e innovazione. Una sfida che coinvolge tutti gli operatori di
settore, con un mercato sempre più ampio ed esigente.
Se ne parlerà a Roma in occasione dell’Ecoluxury Fair 2025, la fiera internazionale
del turismo di alta gamma e della sostenibilità, presieduta da Enrico Ducrot, ceo di
Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante, che si svolgerà il 13 e 14 novembre nella storica
e suggestiva cornice dello Spazio Field di Palazzo Brancaccio. Momento “clou” della
kermesse romana sarà il “Forum sul Turismo di Alta gamma e Sostenibilità”.
Un ricco programma “per favorire opportunità di business e confronto di idee –
spiega Enrico Ducrot – secondo il concetto del laboratorio in continua evoluzione”.
Chi finanzia questa grande rivoluzione della sostenibilità e dell’innovazione? “Fino a
poco tempo fa il mondo della sostenibilità era considerato a sé stante, mentre è parte
integrante di tutti i settori – precisa Ducrot -. Oggi un grande albergo di alta
gamma non è solo un ecosistema perfettamente funzionante al suo interno, ma
contribuisce anche al finanziamento della comunità circostante, a cominciare
dall’agricoltura, l’artigianato e lo sviluppo socio-economico delle varie attività
locali e quindi, di conseguenza, l’identità stessa del territorio”.
In un momento storico in cui la sostenibilità è diventata una priorità anche nel settore
dell’ospitalità, alcune realtà si distinguono per l’impegno autentico e coerente nel
promuovere un turismo più consapevole e responsabile.
“Le statistiche ci dicono che i viaggiatori del target di alta gamma sono pronti a
spendere di più nella scelta fra un prodotto tradizionale ed uno sostenibile –
aggiunge Enrico Ducrot – Dobbiamo lavorare nella catena dell’offerta del prodotto
spiegando i benefici prodotti per le comunità locali in quanto il cliente vuole poi
verificare la destinazione di quel 10, 20, 30% pagato in più. Il lusso e l’alta gamma
in generale possono svolgere veramente un ruolo chiave per sviluppare questi
standard e aiutare sempre più le imprese ad elevare la propria qualità e a mantenere
la propria autenticità”.
Tra gli esempi virtuosi della Collection Ecoluxury Retreats of the World si
segnalano Eremito (Umbria), uno dei primi "digital detox hotel" certificati B-Corp in
Europa, promuovendo uno stile essenziale con delle camere, chiamate celluzze,
ispirate alle celle monastiche, per incoraggiare la semplicità e la riflessione; l’energia
proviene da fonti rinnovabili, la cucina è vegetariana e basata su prodotti locali.
Volando in Africa A&K Sanctuary (Africa), collabora con le comunità locali
sostenendo scuole, ambulatori e progetti di conservazione della fauna.
“Il ‘Giving Back’ è il principio secondo cui chi viaggia restituisce valore ai luoghi e
alle comunità che lo accolgono. – conclude Enrico Ducrot – Nel modello Ecoluxury,
il turismo di alta gamma diventa uno strumento di responsabilità: parte delle risorse
generate viene reinvestita in progetti ambientali e sociali, sostenendo la transizione
verso la sostenibilità”. Come spiega Enrico Ducrot, “Ogni albergo destina una
somma per ogni progetto e per alcuni alberghi conosciamo l’importo. Ad esempio
Grootbos, riserva naturale in Sudafrica, destina più di 1 milione all’anno per il parco
nel quale si trova. Nel 2026 comunicheremo la maggior parte degli importi per
progetto.”
Per restare connessi e guidare la transizione sostenibile degli hotel di lusso anche un
marchio come Ecoluxury, ideato da Enrico Ducrot, giunto al suo ventesimo
anniversario e da sempre avanguardia dei processi legati alla sostenibilità, è pronto ad
aggiornarsi. Nel corso del Forum, Stefano Bonetto, advisor di Territori Sostenibili,
illustrerà l’Ecoluxury Program, un rinnovato schema di attestazione di sostenibilità
basato sulla norma ISO 17065, quindi con una valenza e un riconoscimento globale,
che prevede procedure scritte, auditor qualificati, un comitato di supervisione e 200
domande con requisiti vincolanti.
Per Bonetto “la sostenibilità deve essere nei processi, non solo nelle dichiarazioni
d’intenti, soprattutto in un mercato del lusso che vede i clienti sempre più esigenti e
informati”. Due gli obiettivi dellimpegno Ecoluxury: contrastare il greenwashing e
garantire accountability reale. “Il modello della vacanza di lusso sta cambiando
rapidamente – conclude l’advisor di Territorio Sostenibili -, la cosiddetta Gen Z,
ormai sempre più coinvolta nei processi del turismo di alta gamma, chiede un
impegno nella sostenibilità che fornisca elementi concreti della direzione intrapresa,
non bastano più gli annunci né una bella narrazione”.


