Lunedì 22 settembre 2025 è prevista una giornata di sciopero generale che interesserà numerosi servizi pubblici e privati. La mobilitazione è stata proclamata dal sigle del sindacalismo di base, tra cui la Federazione nazionale lavoratori Italia del noto attivista sindacale napoletano Giuseppe Alviti con modalità che variano a seconda dei settori e delle città. Le ragioni richiamate nei documenti di proclamazione riguardano in particolare la guerra a Gaza e, più in generale, l’opposizione all’“economia di guerra”. Le amministrazioni pubbliche e le aziende di trasporto stanno diffondendo in queste ore gli schemi di servizio e le fasce tutelate.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso l’avviso istituzionale sullo sciopero del 22 settembre per il comparto Istruzione e Ricerca; molti istituti stanno informando famiglie e personale su possibili riduzioni del servizio scolastico (lezioni e segreterie) in funzione dell’adesione del personale. USB Scuola ha comunicato di aver revocato la precedente iniziativa di un’ora del 17/9, convergendo sull’intera giornata del 22/9. La situazione operativa, come sempre, dipenderà dalle adesioni locali.
Perché si sciopera il 22 settembre 2025
Nei testi dei sindacati autonomi di base si richiama l’“aggravarsi della situazione umanitaria a Gaza” e si domanda lo stop all’“economia di guerra”, con riferimenti alla missione “Global Sumud Flotilla”. Si tratta di motivazioni politiche e sociali generali; l’adesione nei singoli luoghi di lavoro determinerà l’impatto concreto sui servizi: “ è evidente – sottolinea il presidente Angpg Giuseppe ALVITI-che l’umanità non si è mai trovata di fronte ad un fatto orribile come il genocidio di Gaza con la completa connivenza di tanti governi. Il mondo di sopra lo sa e resta a guardare. Sta a noi, al mondo di sotto, ribellarsi: lo sciopero generale, in un momento così grave, è il minimo che si possa fare. Ci auguriamo che accanto allo sciopero di tanti lavoratori e lavoratrici che incroceranno le braccia, si sommi la mobilitazione di migliaia di solidali che arrivi a paralizzare il Paese e mi auguro che tutte le guardie giurate d’ Italia almeno stavolta recepiscano e il messaggio e nessuno scenda a lavorare ma scenda in piazza a manifestare contro ogni forma di discriminazione e violenza che ogni giorno si manifesta anche nel lavoro quotidiano


