In occasione del Giorno della Memoria dedicato alle Vittime del Terrorismo, che si celebra il 9
maggio, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende rinnovare
l’impegno della scuola italiana nella promozione della memoria storica, della cultura della legalità e
del rispetto dei diritti umani.
Questa giornata, istituita con la legge n. 56 del 2007, rappresenta un momento fondamentale per
riflettere, nelle aule scolastiche, sul dolore e sul sacrificio delle vittime del terrorismo, sia interno
che internazionale, che ha profondamente segnato la storia della nostra Repubblica.
Il 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del corpo dell’onorevole Aldo Moro, presidente della
Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia, è diventato
simbolo di tutte le vite spezzate dall’odio ideologico.
Accanto alla figura di Moro, è doveroso ricordare:
– Carlo Casalegno, vicedirettore de La Stampa, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1977 per il suo
impegno contro la violenza politica.
– Guido Galli, magistrato assassinato da Prima Linea nel 1980, mentre lavorava per
contrastare il terrorismo eversivo.
– Ezio Tarantelli, economista e consulente del Ministero del Lavoro, ucciso dalle Brigate
Rosse nel 1985 per le sue proposte innovative sul costo del lavoro.
– Roberto Ruffilli, docente universitario e consigliere politico, assassinato nel 1988, scelto
dalle BR come “simbolo” del cambiamento democratico.
Le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti e oltre 200 feriti), il più grave
attentato terroristico dell’Italia repubblicana.
A tutte queste vittime — insieme a decine di altre meno note ma non meno importanti — va il
nostro pensiero e la nostra riconoscenza.
La scuola, luogo per eccellenza di formazione civile e morale, ha il dovere di fornire agli studenti
strumenti critici per comprendere i fenomeni che minacciano la democrazia e sviluppare una solida
cultura della pace. Attraverso attività didattiche, momenti di approfondimento, incontri con
testimoni e familiari delle vittime, si può contribuire a costruire una memoria attiva e responsabile.
Il Coordinamento propone a tutti i docenti della disciplina dei Diritti Umani e agli insegnanti di
ogni ordine e grado di dedicare parte della giornata del 9 maggio a momenti di riflessione e
condivisione con gli studenti. Si suggerisce, inoltre, la realizzazione di lavori multimediali, letture,
progetti interdisciplinari e attività teatrali o artistiche che valorizzino il significato della memoria
come strumento di crescita civica.
Ricordare le vittime del terrorismo non è solo un atto di pietà, ma un esercizio di democrazia, una
presa di coscienza contro ogni forma di violenza e sopraffazione. Solo educando al rispetto della
vita, dei diritti fondamentali e del dialogo possiamo prevenire l’odio e l’intolleranza.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime la propria vicinanza
alle famiglie delle vittime e rinnova il proprio impegno affinché la memoria diventi azione
educativa permanente.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
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