Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con il Presidente della Camera Roberto Fico,al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento .(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

La scelta non è casuale, perché proprio ieri 25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Camera approva la nuova legge che introduce il reato di femminicidio come fattispecie giuridica a sé stante, che ha ottenuto il via libera del Senato lo scorso luglio. Hanno votato a favore 237 deputati, nessun contrario.

L’approvazione definitiva fa entrare nel codice penale l’articolo 577 bis, il delitto di femminicidio. Prevede l’ergastolo quando l’omicidio di una donna sia commesso per discriminazione di genere, odio o per reprimere la libertà della vittima.

“Sono molto soddisfatta dell’approvazione all’unanimità in Parlamento del disegno di legge del governo che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica
contro la barbarie della violenza contro le donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto, dal rafforzamento del Codice rosso al raddoppio delle risorse per i centri antiviolenza e per le Case rifugio. Sono passi concreti che ovviamente non bastano. Dobbiamo continuare a fare ogni giorno di più per difendere la dignità e la libertà di ogni donna”. Così la premier Giorgia Meloni.

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