Con il boom contagi riemerge la mancata presa in carico delle famiglie: solitudine e povertà. Richiesta di incontro. Inviata Lettera aperta al nuovo responsabile della polizia municipale Dott. Luigi Maiello E alla Responsabile dei Servizi alla Persona Dott .ssa Maria Pia Russa. La presente innanzitutto per chiedere quanto prima un incontro ed un tavolo di confronto sull’attuale gestione della nuova fase della pandemia a partire dalla riattivazione del COC( centro operativo comunale) per la presa in carico delle famiglie in quarantena. MANCATA PRESA IN CARICO DEGLI AMMALATI COVID E DELLE LORO FAMIGLIE. SONO TRASCORSI 2 ANNI E ANCORA SI NAVIGA A VISTA Tanti i messaggi disperati delle famiglie in quarantena in attesa di tampone o di assistenza domiciliare, la cui richiesta spetta esclusivamente ai medici di famiglia che devono richiedere l’immediata attivazione della terapia domiciliare attraverso la squadra Usca. Bisogna riconvocare il tavolo tra Protezione civile, polizia municipale e servizi sociali per ridare piena attuazione al COC . Le famiglie in quarantena e gli ammalati Covid lasciati ancora brancolare nel buio spesso insieme alle loro condizioni drammatiche di disagio economico, a causa di lavori poveri e precari. I contributi di solidarieta’ alimentare ( buoni spesa) non rappresentano una risposta sufficiente. Ancora oggi i protocolli non risultano chiari e non correttamente comunicati alla città a partire dalla raccolta rifiuti Covid ( disastro denunciato anche durante l’amministrazione Visconti). Un caos totale su questo tema. E’ ancora attivo il numero preposto dall’ ex Commissione Speciale Emergenza Covid e Protezione civile per rispondere alle prime esigenze delle famiglie in quarantena? Esiste nel Coc un tavolo permanente con la figura preposta dell’ Asl Napoli 2 Nord? Le diseguaglianze ai tempi del Coronavirus. Trasparenza e chiarezza sui protocolli Esiste ancora un vuoto per la PRESA IN CARICO delle persone ammalate di Covid in modo particolare per le persone anziane e sole, dal momento in cui il medico di base prende atto della positività al virus Covid-19, chi fornisce la prima assistenza sanitaria. Come si struttura l’assistenza sanitaria? I bisogni e la prima assistenza sui beni primari (cibo, prodotti per l’igiene, ecc) a chi sono demandate sul territorio? L’utente da chi deve essere informato e seguito? Non si capisce chi deve fare e cosa. Sembra che più soggetti debbano intervenire ed intanto nelle prime ore di emergenza non si interviene. Sono le stesse domande che ponevamo due anni fa. La verità e’ che esisto un vuoto enorme per la rete di emergenza ed il relativo protocollo. La gestione della Pandemia durante l’amministrazione Visconti è stata pessima, tranne che per la volontà di alcuni singoli. Dopo due anni è impensabile che si continui a navigare a vista e non si possa provare a costruire insieme al COC ( centro operativo comunale) una rete per la presa in carico come rete di emergenza ed un’alleanza sociale contro la povertà, insieme alle diverse realtà sociali del territorio. In queste giornate di attività di sportello sociale per i buoni spesa abbiamo accolto PRESSO LO SPORTELLO SOCIALE LA CASA DEI DIRITTI, nuove storie di povertà che abbiamo messo in rete con le parrocchie del territorio per alcuni interventi immediati, ma bisogna costruire una rete vera e strutturata per dare risposte alla solitudine, allo smarrimento e alla povertà.

Stefania Fanelli Luigi Cecere Sportello Sociale La CASA DEI DIRITTI DIRITTI

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