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CALCIO. A Marano la lezione di fair play: l’allenatore ordina di sbagliare il rigore che non c’era

Marano: Il calcio, nella sua essenza più pura e in particolare ai più giovaninon si limita a insegnare a vincere, ma a stare in società: durante la partita tra Blue Devils di Marano e Albanova, valida per le finali regionali del campionato under 13, abbiamo assistito a un gesto di fair play valido quanto una vera e propria lezione di vita.

Si gioca Blue Devils di Marano contro Albanova, valida per raggiungere la finale regionale del campionato under 13. La squadra di Casal di Principe guida per 0-1, fino all’85”. Davide, della squadra maranese, subisce un contatto in area ma rimane in piedi. Qualche attimo dopo il portiere esce e Davide, probabilmente ancora in cerca dell’equilibrio dal contrasto precedente, inciampasenza essere toccato dal portiere. L’arbitro però vedendo l’uscita del portiere e la caduta del ragazzo, fischia il rigore che potrebbe dare ai Blue Devils la possibilità di pareggiare e potersi giocare la finale.

Salvatore Porcelli, 24 anni, allenatore dei Blue Devils, però, comanda sorprendentemente il piccolo Davide di sbagliare il rigore. “Questo rigore lo calci fuori” – dice l’allenatore; e tra i dubbi di Davide, la risposta di Salvatore: “Perché semplicemente non c’era“. Il ragazzino allora esegue, calcia il rigore fuori e la squadra di Marano viene eliminata per 0-1.

Qualcuno potrebbe storcere il naso: se lo scopo del gioco è segnare, a prescindere dai mezzi con cui questo avvenga, se l’arbitro assegna rigore andrebbe sfruttata l’occasione per permettere ai ragazzi di raggiungere la finale del torneo. Ma Salvatore non è stato della stessa idea. Queste le sue parole: “Mi sembrava la cosa più normale da fare. È giusto far capire ai ragazzi che bisogna essere sempre corretti, dentro e fuori dal campo. Davide, il mio giocatore, non ha né simulato, né provato a fare il furbo.

È semplicemente incespicato e ma per me non c’erano gli estremi del rigore. All’inizio è stata dura digerire la possibilità di veder svanire il loro sogno di andare alle finali nazionali ma poi lo hanno capito anche loro. La nostra prima regola è divertirci ed insegnare ad essere uomini di sport. Se non lo capiscono a questa età difficile lo capiscano in futuro”.

Fonte Internapoli

Redazione

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