Napoli: Stadio Diego Armando Maradona di Napoli.
Ore 12:30. Manca pochissimo al fischio di inizio di Napoli – Atalanta.
Le squadre escono dagli spogliatoi e si sistemano – come d’abitudine – al centro del campo. È a quel punto che tutti i calciatori di casa, riserve comprese, si inginocchiano riproducendo quel gesto che abbiamo imparato ad apprezzare quando negli Stati Uniti il movimento Black Lives Matter lottava e protestava contro le violenze, a sfondo razzista, delle forze dell’ordine.
Un gesto che questo pomeriggio i tesserati del Napoli così come – immaginiamo – tutta la società hanno voluto fare innanzitutto come atto di solidarietà nei confronti di Juan Jesus al centro dell’ormai presunta offesa razzista da parte di Francesco Acerbi, difensore dell’Inter e della Nazionale, ma anche per lanciare un messaggio a tutta la Serie A contro il razzismo.
La società del Napoli, infatti, non aveva nascosto già nei giorni scorsi tutto il proprio disappunto per la decisione del Giudice Sportivo di non punire Acerbi per la presunta offesa razzista, comunicando che non avrebbe più aderito ad iniziative a tema antirazzismo della Lega, ritenute – e su questo non si può che essere d’accordo – prive di valore e di impatto concreto.
E così oggi al Maradona abbiamo assistito ad una bella scena che si spera possa essere l’avvio di un percorso che porti consapevolezza nella lotta al razzismo e che non sia semplicemente la risposta del Napoli ad una decisione alquanto discutibile.