Roma: Dopo tre giorni di requisitorie, udienze e videocall, adesso la palla passa al Tribunale federale nazionale della Figc.

Entro la serata di domani è atteso il dispositivo sul caso delle plusvalenze gonfiate che vede coinvolti club, di cui cinque di Serie A (Juve, Napoli, Samp, Genoa ed Empoli), e dirigenti.

Le richieste della Procura Federale sono state chiare: nessuna penalizzazione in classifica (nemmeno per le squadre che da atto di deferimento avrebbero rischiato), ma maximulte e inibizioni. Dal pomeriggio di martedì fino alle diciotto di oggi, però, i legali di società e manager coinvolti si sono succeduti nelle udienze per sostenere le rispettive tesi di difesa.

Su tutti Juve e Napoli, con la società bianconera che dalle undici di questa mattina, tra dirigenti e avvocati, ha parlato per circa un’ora. Il punto focale della difesa è la messa in discussione del modello adottato dalla Procura Federale per il calcolo del valore dei cartellini, contestando in tal senso anche l’utilizzo di ‘Transfermarkt‘.

A seguire l’udienza del Genoa e del Napoli con l’avvocato Mattia Grassani, chiamato a rispondere alle richieste di multa verso il club (392 mila euro) e di inibizione per Aurelio De Laurentiis (11 mesi e 5 giorni) e di altri componenti della società. Anche secondo il club partenopeo la difesa ruota attorno al modello usato dalla Procura. “Del resto, se esistesse un ‘tariffario’ o un ‘listino prezzi’ non avrebbe più senso il calciomercato e si svilirebbe il ruolo degli operatori di mercato e l’autonomia negoziale dei privati” ha spiegato Grassani durante l’udienza. Nel caso specifico di Osimhen, il Napoli ritiene congrua la spesa effettuata visto come dopo quasi 50 partite in Italia valga ancora di più dei 72 milioni spesi due anni fa. Ora non resta che attendere il dispositivo che arriverà domani, poi per i club insoddisfatti della sentenza ci sarà la possibilità di ricorso alla Corte d’Appello e in ultima istanza al Collegio di Garanzia del Coni.

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