Calvizzano: Per motivi lavorativi ero assente al consiglio comunale del 30 dicembre 2021 ma sento ugualmente il dovere di fare chiarezza e vogliate scusarmi se parto un po’ da lontano: ho necessità di spiegarmi soprattutto con la cittadinanza.
Innanzitutto, vi ringrazio per aver riposto in me fiducia, per avermi sostenuta in questi mesi e per aver creduto che una politica giovane e nuova fosse possibile nel nostro paese.
Anche io, come voi, ci ho creduto ed è per questo che più di un anno fa ho scelto di impegnarmi in questo progetto ambizioso.
Ho creduto che unendomi ad un gruppo eterogeneo, composto da giovani e persone con esperienza politica pregressa, fosse possibile la coesione e che queste persone potessero rappresentare per noi giovani una guida.
Con rammarico e delusione, ho costatato che così non è stato. Quella che doveva essere coesione è stata estromissione, quella che doveva essere una guida si è rivelata assenza, distanza, arroganza e presunzione. La ricerca di un confronto è sempre stata delusa e disattesa, le nostre proposte sono sempre state ostacolate.
La politica appassionante, di cui volevo far parte si è rivelata la solita vecchia politica, con le solite misere dinamiche, fatta da soliti vecchi giochi di potere, da burattinai alle spalle, riunioni a porte chiuse riservate a pochi, assenza di condivisione e scarso, scarsissimo coinvolgimento.
Noi, nuovi volti politici, perno principale della campagna elettorale (neppure questo ci viene riconosciuto) siamo stati USATI solo come strumento per vincere le elezioni; ci è stato “concesso” l’assessorato per pochi mesi e alla prima occasione, il nostro primo cenno di dissenso, siamo stati “PUNITI” con la revoca della delega e messi alla gogna. Quel momento di crisi a luglio, anziché essere interpretato come una richiesta di ascolto è stato volutamente utilizzato solo per metterci in cattiva luce.
Sarebbe stato fondamentale a mio avviso, curare l’unione e la coesione per diventare una vera squadra perché non lo siamo mai stati e noi giovani avevamo tutto l’intento di crescere e rafforzarci.
Per altri 5 mesi, nonostante tutto, abbiamo sempre garantito impegno, presenza e disponibilità con coscienza e grande responsabilità fino al momento in cui si è dimesso il presidente del Consiglio.
Anche questo evento, fortemente significativo non è stato tenuto debitamente in considerazione. Poteva rappresentare un ulteriore e necessario momento di riflessione per scuotere le coscienze e lavorare sull’aggregazione mentre invece si è pensato solo a rivolgersi all’opposizione confermando la totale indifferenza per la coesione degli appartenenti alla maggioranza.
Oggi che non serviamo più, siamo stati definiti incoscienti, vigliacchi, killer e traditori.
Siamo “da tenere lontani non solo politicamente ..”eppure vi assicuro che è sempre stato così fin dall’inizio. Siamo stati sempre tenuti ai margini.
Siamo stati accusati di essere irrispettosi e insensibili e allora mi chiedo il rispetto dov’era quando siamo stati estromessi dalle riunioni e presi in giro durante i confronti.
La nostra sensibilità c’è e risiede proprio nel far capire ai cittadini come stanno le cose, ed è questo quello che faremo anche se siamo in minoranza adesso.
Vorrei inoltre avere spiegazioni riguardo alcune affermazioni gravi e pesanti che sono state fatte appunto durante l’ultimo consiglio. Vorrei sapere chi sono le persone poco raccomandabili che ci sono vicine e vorrei sapere quali assurde richieste abbiamo posto mai.
Vorrei sottolineare che io sono una donna LIBERA, una persona perbene. Siamo un gruppo di persone oneste, tutti professionisti validi non attaccati alla poltrona e che hanno scelto di mettere al servizio della propria comunità le proprie competenze impegnandosi costantemente e quotidianamente.
In campagna elettorale scrissi che mi sarei lasciata guidare dai miei principi e orientare sempre dai miei valori come il CORAGGIO.
E con coraggio continueremo a raccontare la verità. Diffidenza, sotterfugi, mancanza di fiducia, ambiguità sono valori che non mi appartengono e da cui voglio dissociarmi. Non è questa la politica che voglio conoscere e non è questo ciò che voglio imparare.
Vorrei ricordare che nonostante le porte chiuse non ci siamo occupati solo di minori extracomunitari non accompagnati ma, attraverso l’installazione della panchina in Villa Calvisia contro la violenza sulle donne, siamo tornati a parlare e sensibilizzare i cittadini riguardo una tematica così importante, delicata e purtroppo attualissima.
Mi sono occupata della convenzione del banco alimentare, sono stata un ponte di comunicazione tra il nostro Comune e Melito, il Comune capofila nell’ambito dei Servizi sociali, costruendo una rete e interfacciandomi con gli esponenti delle altre amministrazioni.
Mi sono occupata di progetti di utilità collettiva e dei percettori del reddito di cittadinanza (nonostante anche lì ci siano state intromissioni e poco rispetto dei ruoli).
Ho lavorato in sinergia con l’ufficio dei servizi sociali (e continuerò a farlo) grazie al quale abbiamo partecipato al bando “Educare in comune e Fermenti”, ho collaborato nella distribuzione dei buoni spesa e sono sempre stata in prima linea per tutelare e dare voce alle fasce più deboli.
Durante la prima ondata della pandemia sono stata promotrice dell’iniziativa “L’albero più bello” per creare partecipazione e lo sportello di ascolto per garantire un supporto psicologico qualificato.
Mi sono impegnata per dare la possibilità ai bambini di Calvizzano di andare al mare e agli over 60 a teatro. Non per ultimo le commissioni che continuerò a fare con diligenza e impegno.
Oggi, come nuova forza di opposizione, vogliamo guardare al futuro e CONTINUARE a impegnarci per realizzare veramente qualcosa di concreto. Siamo ancora più pronti a raccogliere le istanze di tutti i cittadini, a incontrare le associazioni per fare il bene della nostra Calvizzano, “non il bene dell’amministrazione” come più volte purtroppo è stato detto da qualcuno.
Ai vecchi membri dell’opposizione faccio il mio più grande in bocca al lupo. Li invito a fare meno i moralizzatori e a smetterla di passare per i salvatori della patria.
E concludo attendendo. Tempo al tempo.
Nota stampa Dott.ssa Marzia Mazzei