Un Tram chiamato desiderio.
Parafrasando l’opera teatrale del dopoguerra citata, sale prepotentemente alla ribalta l’idea, gia’ in parte
progettualizzata, di realizzare una opera ferroviaria di collegamento tra le stazioni della Metro di Chiaiano con i comuni a
Nord di Napoli o addirittura a Licola.
Opera auspicabile, e gravi furono le responsabilita’ dell’amministrazione comunale di Marano nel rifiutare ed ostacolare
il progetto nel passato, e che oggi sembrerebbe potenzialmente realizzabile grazie ai fondi che sono disponibili o in
arrivo da piu’ parti.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito alla meritevole e ottimamente organizzata iniziativa del Sindaco di Calvizzano
“Un Tram Veloce per l’area Nord di Napoli” con la quale e’ riuscito a riunire allo stesso tavolo Sindaci, consiglieri
Regionali e Provinciali, coesi come mai avvenuto prima d’ora, insieme al Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ed al Prof.
Cosenza, assessore alla Viabilità ed ai Trasporti del Comune di Napoli.
A questo proposito, come Movimento Futura, ancor prima di questa iniziativa, abbiamo fatto alcune riflessioni che ci fa
piacere condividere per favorire la discussione al di la di facili populismi.
Secondo noi, la realizzazione di opere di infrastruttura non vanno perseguite guardando all’indietro o pensando a quello
che si sarebbe dovuto fare, ma in prospettiva dello sviluppo e nelle esigenze dei prossimi decenni, e vanno ovviamente
inserite all’interno di piani complessivi di sviluppo della mobilita’ urbana e metropolitana.
Essendo questa un opera di grande impatto e che richiede interventi di medio, lungo periodo, viene naturale chiedersi: il
tram veloce chi lo finanzia, quanto costera’, quali saranno I tempi di progettazione e realizzazione, quale sara’ l’impatto
ambientale, quale sara’ il percorso, quali saranno le interferenze con un territorio cosi’ fortemente e disordinatamente
urbanizzato, quanti e quali saranno gli utilizzatori, quali saranno I costi di gestione? Quali saranno le ricadute
economiche ed I benefici ambientali sul territorio?
Le domande sono ancora tante, e ci spingono a pensare a quali potrebbero essere le altre opzioni disponibili.
In alternativa a tale soluzione, si potrebbero utilizzare mezzi pubblici di nuova generazione (tecnologicamente avanzati,
modulari ed ecologici) da utilizzare su corsie dedicate. Cio’ consentirebbe di avere un sistema di trasporto piu’ flessibile
nell’utilizzazione, con minori costi di gestione, tempi di realizzazione enormemente piu’ brevi, minor impatto con il
territorio per la realizzazione e costi di realizzazione estremamente ridotti perche’ non ci sarebbe l’esigenza di avere la
linea ferrata e le linee aeree di alimentazione.
A nostro avviso, infatti, queste grandi opere vanno contestualizzate al periodo storico della civilta’ e della macroarea di
sviluppo competente. In altre parole bisogna immaginare quale era l’esigenza della mobilita’ delle persone 50 anni fa e
oggi e quale era la situazione urbanistica, allora molto favorevole, mentre oggi si fa molta fatica ad immaginare in grado
di mettere a disposizione spazi riservati al passaggio di una strada ferrata.
Per fare qualche esempio banale, oggi rispetto a prima, quanti studenti si spostano dai comuni interessati (Marano,
Giugliano, Calvizzano etc.) verso Napoli, visto che in tali comuni c’e’ una offerta di scuole per tutti gli indirizzi, tranne
l’Universita’? Oggi non si vedono piu’ pulman con I ragazzi sui predellini e con le porte aperte sui bus in direzione Napoli,
e magari potrebbe essere piu’ utile un potenziamento del trasporto pubblico intercomunale, oppure nelle ore e nei
luoghi della movida.
Per quanto riguarda il pendolarismo, la domanda di prestazioni lavorative come e’ variata nelle direzioni comuni a nord
di Napoli verso Napoli e viceversa, lo smart working tendera’ ad affermarsi come metodo di lavoro decentrato?
Purtroppo, il grande traffico automobilistico verso Napoli, seppure ancora presente, e’ dovuto spesso alle inadempienze
delle amministrazioni delle realta’ comunali a Nord di Napoli, in termini di cooperazione, pianificazione e regolazione,
senza dimenticare l’incivilta’ che purtroppo regna in taluni automobilisti.

E’ chiaro che una giusta ed opportuna valutazione finalizzata alla migliore mobilita’ delle persone e delle merci dovrebbe
essere affrontata a livello dell’intera area a Nord di Napoli e in una logica di sviluppo sociale, economico ed urbanistico
del territorio, fino ad ora colpevolmente assente, nell’ottica dei costi-benefici proiettata ai prossimi decenni. La scelte
politiche restano quindi fondamentali, e saranno a dimostrare ancora una volta la differenza tra amministrare e
governare; pensare alle soluzioni del singolo comune e giorno per giorno, o programmare le infrastrutture finalizzate alla
crescita economica e sociale ben oltre il mandato elettorale.
Inoltre come Movimento Futura, per migliorare la mobilita’ nel breve e medio periodo, proponiamo la realizzazione di
un Consorzio di trasporti tra i comuni a nord di Napoli che risponda in modo rapido, efficiente e adattabile alla domanda
di mobilita’ degli utenti e del territorio, magari gestito dalla citta’ metropolitana, reperendo parte delle risorse dai
comuni che attualmente hanno un proprio servizio interno, individuando orari e percorsi privilegiati, curando la viabilita’
dei comuni interessati ed integrando l’offerta con altre forme di mobilita’ alternativa pubblica o privata. A tale scopo si
potrebbe trovare un modo per riutilizzare mezzi, personale, impianti e professionalita’ gia’ esistenti dell’attuale CTP,
azienda purtroppo in crisi, che ha da sempre garantito collegamenti nell’area nord di Napoli. Questi chiaramente sono
solo spunti di riflessione, nessuno ha la bacchetta magica, ma come sempre occorre la volonta’ di affrontare I problemi e
trovare le soluzioni con una visione chiara della strada che si vuole intraprendere, nell’ottica esclusiva del bene comune,
senza fermarsi ad attendere il Tram.

 

MOVIMENTO FUTURA

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