Napoli: la card vaccinale regionale è costata alla Campania (e quindi a noi contribuenti) oltre 3 milioni di Euro. Un investimento necessario, penserete, in quanto propedeutico al controllo sul territorio di quanti avessero già fatto il vaccino.
Ed invece la card tanto sponsorizzata da De Luca non ha mai avuto valore dal momento che lo Stato ha promosso il Green Pass prima e il Super Green pass poi.
E allora, come mai questa scelta da parte del Governatore? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva Andreotti.
Entriamo quindi nelle questioni tecniche per capirne di più:
La produzione di queste Card Regionale fu affidata alla unica Azienda che si dichiarò disponibile: la ERMES S.R.L. (una precedente gara era andata deserta per mancanza di offerte valide). Valore della gara 3.045.010,50 Euro per la produzione di 3,5 Milioni di carte (210 mila a settimana) al costo di 0.90 Euro ciascuna (con sconto unitario di 3.333 ovvero circa 3 centesimi di euro di sconto).
Una Smart card altamente sofisticata, dotata di microchip tecnologia NFC e di QR Code, che permettono velocemente, attraverso la scannerizzazione con uno smartphone, di collegarsi alla piattaforma Regionale Sinfonia (Regione Campania) e controllare l’avvenuta vaccinazione.
Perché si è scelto di avvalersi di tecnologica microchip quando con il semplice QR si otteneva lo stesso risultato? Perché non farlo rilasciando un semplice ed economico modello cartaceo?
Tutta questa sofisticazione ha fatto, ovviamente, lievitare la spesa Regionale di molto senza reale giustificazione d’uso.
Oltre al danno quindi la beffa.
Come sostenuto dal Presidente del Garante della Privacy nell’audizione alla Camera del 6 Maggio, che ha bocciato tale documento: “La competenza in merito all’introduzione di misure di limitazione dei diritti e delle libertà fondamentali che implichino il trattamento di dati personali ricade solo ed esclusivamente allo Stato attraverso leggi sulla protezione dei dati”.
A ciò si aggiunga che la Corte Costituzionale ha recentemente evidenziato che “la pandemia in corso ha richiesto e richiede interventi rientranti nella materia della profilassi internazionale di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera q), Cost.”(Ordinanza n. 4/21).
Alla luce di tutti questi dati, è evidente che la card regionale sia semplicemente un souvenir da esibire con gli amici. Un souvenir che però ci è costato oltre 3 milioni di Euro. Una cifra considerevole che il buon De Luca avrebbe potuto spendere per altro, la sanità pubblica ad esempio. Ma per coprirne le lacune lui preferisce, come ben sappiamo, il lanciafiamme.