Come Sinistra Italiana ci siamo sempre espressi duramente nei confronti dell’atteggiamento contraddittorio del governo e delle misure messe in campo nei decreti campi flegrei, definendole insufficienti per strumenti e risorse. Quanto dichiarato dal Ministro Musumeci suggerendo la necessità di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale nell’area dei Campi Flegrei è la dimostrazione che avevamo ragione.
Siamo a quasi un anno di distanza delle scosse del 20 maggio scorso e ancora non risulta un solo cantiere aperto e finanziato con i famigerati 50 milioni del decreto Campi Flegrei.
La dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale aiuterà sicuramente a mettere in campo misure di protezione sociale per famiglie e imprese, per velocizzare le procedure già in atto previste dai decreti Campi Flegrei sulla messa in sicurezza degli edifici. Per garantire con azioni concrete una reale convivenza con il bradisismo.
Ma attenzione!
In questo scenario, la politica è le istituzioni di ogni ordine e grado siano vigili e unite a tutela del territorio e dei servizi. Affinché lo stato d’emergenza nazionale dei campi flegrei non diventi un alibi per chiunque possa pensare a questo come un modo per ridurre le prestazioni sanitarie, il trasporto pubblico, il diritto allo studio, la fruibilità dell’intero patrimonio archeologico e danneggiare ulteriormente il tessuto sociale e economico del territorio.