Roma: “Miriam Leone nella parte di Eva è perfetta: è identica, persino nel modo di muoversi e di ammiccare“. Mario Gomboli, editore di Diabolik, ha commentato così la Eva Kant di Miriam Leone, dopo aver visto il film diretto dai Manetti Bros. dedicato al personaggio creato dalle sorelle Giussani. Su Sky Cinema da oggi, Diabolik dà movimento al fascino degli anni ’60, lo stesso nato sulle pagine dell’omonimo fumetto pubblicato dalla casa editrice Astorina.

E in effetti Mario Gomboli dice il vero: Miriam Leone nel ruolo di Eva Kant è abbagliante. Fin dal primo momento in cui entra in scena riempie lo schermo di luce. Gli abiti disegnati da Ginevra De Carolis è come se prendessero vita addosso a lei, che ha studiato appositamente postura e portamento, dando tridimensionalità al suo alter ego di carta.

Il perfetto connubio tra personaggio e attrice non si deve però soltanto alla sua bellezza: Miriam Leone è un’interprete che sta crescendo di ruolo in ruolo e si vede che affronta ogni film con intelligenza, studiando il personaggio a tutto tondo. Basta fare attenzione a come muove le mani in Diabolik. Non solo: dotata allo stesso tempo di fascino antico e moderno, Leone ha la giusta dose di anarchia negli occhi, perfetta per l’imprevedibile ed emancipata Eva Kant, che nei ’60 era avanti anni luce rispetto ai suoi contemporanei. Proprio come le sorelle Giussani, che molto probabilmente avrebbero apprezzato la prova dell’attrice.

Per interpretare Lady Kant Miriam Leone ha detto addio alla sua ormai inconfondibile chioma rossa per il biondo. Impossibile pensare al personaggio senza il suo iconico chignon dorato. Il fisico sinuoso è il suo, ma per rendere più credibile la sicurezza di questa donna che di giorno è una ricca vedova e di notte si diverte a fare furti con “il re del terrore” l’attrice sembra aver studiato i movimenti dei felini. Non fa un gesto fuori posto.

Notevole l’uso delle mani: perfettamente curate e con unghie lunghe, Leone le usa quasi come degli strumenti musicali, con cui scandisce ritmo e tempi. “Quando ho saputo che sarei stata Eva Kant ho deciso di farle crescere e ho decolorato i capelli. Ho cercato di dare a Eva dei micro movimenti molto, molto sottili, ma molto netti“: ci ha detto l’attrice alle interviste del film Diabolik. Questa cura ha ripagato.

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