Altri 20 milioni di euro destinati  in favore delle emittenti radiotelevisive locali che si impegnano a trasmettere messaggi di comunicazione istituzionale, con l’obiettivo di informare i cittadini e le imprese sulle misure introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid. È quanto ha stabilito il Ministero dello Sviluppo economico.
Questo importo si somma ai 50 milioni di euro già stanziati dal Governo Conte con lo stesso obiettivo.

Si tratta del fondo emergenze emittenti locali, un fondo di 50 milioni di euro pubblicato in Gazzetta ufficiale nel novembre 2020. Che cosa prevedeva questo istituto?

Alle emittenti radiofoniche e televisive locali che si impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionali relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi è riconosciuto, per l’anno 2020, un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da COVID-19.

In sostanza il Governo Conte aveva stanziato 50 milioni di euro, destinati a quelle emittenti televisive e radiofoniche che si sarebbero impegnate a trasmettere spot preconfezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Nello stesso decreto istitutivo del fondo emergenze emittenti locali si poteva infatti così leggere:

Le emittenti radiotelevisive locali beneficiarie si impegnano a trasmettere all’interno dei propri spazi informativi i messaggi di comunicazione istituzionale relativi all’emergenza sanitaria che saranno resi disponibili tramite la piattaforma messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico.

Sulla stessa onda anche il Governo Draghi che ha deciso di rifinanziare il fondo emergenze emittenti locali con un importo di 20 milioni di euro che saranno ridistribuiti alle emittenti già presenti nelle precedenti graduatorie.
E lo stesso fondo di emergenza, come stabilito nel decreto, resterà in vigore e avrà probabilmente altri rifinanziamenti fino a quando non sarà posto termine allo stato di emergenza, da poco prorogato fino a dicembre 2021.

Un fondo di emergenza che, a dispetto del nome, non prevede aiuti per tutti in modo indiscriminato. Bensì solo nei confronti di chi accetterà di uniformarsi alla massa e produrre un pacchetto preconfezionato da fornire ai propri utenti.

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