Al Dipartimento di Medicina dell’Università di Salerno, a Baronissi, dal marzo scorso vengono costantemente monitorate le varianti del Coronavirus in Campania. Un gruppo di ricerca del Laboratorio di medicina molecolare e genomica lavora al progetto “Monitoraggio della diffusione e variabilità genomica del virus Covid-19 in Campania mediante tecnologia di sequenziamento genomico NGS“, finanziato dalla Regione. La ricerca si basa sulla mappatura genetica sistematica del Sars-CoV-2 e sull’applicazione di tecnologie molecolari per il sequenziamento del genoma virale e dei ‘big data’ per tracciare le dinamiche di diffusione del virus nella popolazione.

A coordinare il gruppo di lavoro il Prof. Alessandro Weisz, direttore del Laboratorio e docente del dipartimento di Medicina dell’ateneo di Salerno e del Centro di Ricerca genomica per la Salute, che spiega al Corriere della Sera: “Al progetto partecipano esperti di più Dipartimenti delle Università di Salerno, della Campania Vanvitelli e di Napoli Federico II e del Campus Biomedico di Roma, ma il network si sta via via allargando ad altri centri interessati alla nostra ricerca, anche di altre regioni, grazie anche all’attività del capofila del progetto, il Centro di Ricerca Genomica per la Salute“.

Weisz rivela alcune importanti scoperte sulle varianti del virus: “Il virus si modifica ed evolve spontaneamente nel tempo, cosa che era stata prevista e stiamo osservando sin dagli esordi della pandemia. Quello comparso in Cina un anno fa, per esempio, è praticamente scomparso da tempo in tutta Europa, soppiantato da varianti che presentano differenze nella sequenza di alcune porzioni del genoma“. Per quanto riguarda il virus che sta circolando attualmente in Campania, Weisz spiega: “La situazione è variegata, perché ci sono almeno quattro principali varianti che ritroviamo sistematicamente, tra cui una osservata per la prima volta nel sud della Spagna poco prima dell’estate e rapidamente diffusasi anche qui da noi a partire da settembre, veicolata con ogni probabilità da viaggiatori che, al ritorno da quel paese dopo i mesi estivi, hanno causato la sua diffusione per mancanze delle dovute precauzioni. È una variante che non presenta caratteristiche di maggior pericolosità rispetto alle residenti, per cui non ha destato preoccupazione, a differenza della variante cosiddetta inglese, sulla quale c’è maggiore attenzione per alcune caratteristiche biologiche che potrebbe avere, in particolare quella di potersi diffondere più facilmente. In Campania, comunque, ad oggi non l’abbiamo riscontrata. Lo stesso vale per altre varianti, come quella di recente osservata in Sud Africa“. 

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