E’ morto all’ospedale Cotugno di Napoli: Bartolomeo Pepe, ex senatore del MoVimento 5 Stelle, aveva 59 anni e ha perso la battaglia contro il Covid. Era stato ricoverato in terapia intensiva per una polmonite bilaterale interstiziale derivata da Sars-CoV-2: i medici, a cui aveva dichiarato di non essersi vaccinato «per scelta», lo avevano sedato e intubato, cercando di salvarlo, ma le sue condizioni sono precipitate.
Era stato eletto al Senato nel 2013, ma non era stato confermato cinque anni dopo: era rimasto impegnato in politica, ma si dedicava soprattutto al pub, «Mr. Pepper», che aveva aperto con i figli a Casalnuovo, alle porte di Napoli, il Comune di cui era originario.
Convinto no-vax (il logo del movimento compare come immagine del suo profilo Facebook), l’8 marzo, quando fu deciso il lockdown, sui suoi social aveva condiviso un lungo post che definiva il coronavirus una «ridicola isteria, fomentata ad arte». E che tirava in ballo i «poteri forti: Bigpharna, attraverso Bill Gates, Gavi ed altre corporazioni che finanziano per 3/4 l’OMS; le altre corporazioni economiche come quelle del 5G o del glifosato e degli OGM, che fanno passare le loro porcherie nel silenzio, aiutate dai Governi, che impongono restrizioni inaudite alla libertà e creano la convinzione di un’Europa da difendere, domani dalla Russia come oggi dalla Cina del virus; i Servizi del mondo occidentale che processano Assange nel silenzio generale e nell’impossibilità di manifestare in Europa; i media che hanno trasformato l’influenza da Coronavirus nella peste».
La sua battaglia contro i vaccini (tutti) era cominciata sei anni fa. Nel 2016 organizzò al Senato (e poi fu costretto a cancellare) l’anteprima europea del controverso documentario di Andrew Wakefield, «Vaxxed – from cover up to catastrophe», che sostiene il legame tra vaccini e autismo.
Ma il senatore Sergio Vaccaro, nella commemorazione al Senato, ha voluto sottolineare altri aspetti del suo impegno politico: «Bartolomeo Pepe è stato un convinto ambientalista, da sempre impegnato nelle battaglie ecologiste contro la Terra dei Fuochi e contro lo sversamento di rifiuti tossici nell’hinterland napoletano. Nel corso degli anni ha organizzato diverse manifestazioni a difesa dell’ambiente. Tra le tante battaglie anche la richiesta dell’istituzione di un registro tumori per la terra dei fuochi».