Roma: Per il momento, spiega la Fimmg solo cinque regioni hanno firmato l’accordo con i medici di medicina generale che stanno già vaccinando, compatibilmente con il numero delle dosi a disposizione: Lombardia, Lazio, Valle d’Aosta, Toscana e Piemonte. Le Marche, che avevano dato un’accelerazione iniziale, adesso stanno procedendo molto lentamente.
“Il Sud invece è fermo“, sottolinea Scotti, “per questo motivo abbiamo chiesto anche un incontro al ministro della Salute Roberto Speranza per fare presente che avvertiamo una certa resistenza da parte di alcune regioni a siglare intese con i medici di famiglia, nonostante il protocollo porti la firma di governo e regioni, oltre che quelle di Fimmg, Snami, Smi e Intesa Sindacale.” Intanto ogni singola realtà regionale sta seguendo modelli organizzativi diversi. In Piemonte i medici di base vaccinano presso i Cap (Centri di assistenza primaria); il Lazio sta partendo e utilizza anche gli studi medici; in Valle d’Aosta risulta una buona partecipazione sia negli studi dei medici di base che nei centri distrettuali.
La Toscana è quella che fa meglio e procede spedita con le somministrazioni agli over 80. Altro nodo indicato dagli Mmg è il numero delle dosi, a prescindere dalle forniture: ogni medico infatti ha a disposizione solo tra le 10 e le 20 dosi a settimana, cifra che ai camici bianchi sembra insufficiente.

 
                     
                    
