CRONACA. Femminicidio Bondarenko Anastasija: confermato ergastolo al suo assassino

La terza sezione della Corte d’Assise di appello Napoli ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo del 29enne Dmytro Trembach, ritenuto colpevole di avere ucciso, in città nel marzo del 2022, la connazionale ucraina Anastasiia Bondarenko, all’epoca dei fatti di 23 anni.
Il difensore di parte civile avv. Giovanna Renella, in rappresentanza dei familiari della povera ragazza assassinata Anastasiia Bondarenko, nel corso della sua discussione, ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo del Trembach, spiegando alla Corte di Assise di Appello, come la stesso non avesse mai dato segnali di resipiscenza o pentimento, tanto che quando appiccò le fiamme nell’appartamento al vico Sant’Antonio Abate, nella zona del Borgo Sant’Antonio di Napoli, provocando la morte della 23enne, e voltando le spalle e scappando mentre la piccola figlia di 5 anni di Anastasija che era stata attinta dalle fiamme, chiedeva al Trembach di aiutarla.
La piccola figlia di 5 anni venne poi messa in salvo da una coinquilina.
L’avvocato ha ricordato alla corte di Assise di Appello come il Trembach fosse stato spietato anche dopo il gesto di appiccare il rogo, in quanto poche ore dal fatto aveva mandato dei messaggi alla mamma di Anastasija in cui le scriveva: “ho bruciato Anastasiia. Puoi comprare i fiori per il funerale”.

“È l’ennesimo Femminicidio che si consuma in Italia, di chiara matrice patriarcale, in cui la vita di una donna non ha valore al punto che un uomo si sente in diritto di annientare l’identità della donna che diceva di amara fino ad esercitare un assoggettamento fisico e psicologico, fino al delirio di decidere del diritto di vita e di morte. Ogni vita ha valore e quella di una giovane donna e madre ancora di più! Ecco perché chiedo a questa Corte di ridare il valore ad Anastasija” –  ha chiosato l’avvocato Renella.