In questi giorni dolorosi, siamo costretti a prendere atto di una nuova, tragica, e intollerabile
manifestazione di violenza contro le donne. Ilaria Sula, giovane donna dalla vita spezzata da un atto
di crudeltà inaudita, è stata uccisa a Roma dall’ex fidanzato, reo confesso. La sua morte ci colpisce
profondamente, non solo per la perdita di una vita che avrebbe dovuto essere vissuta, ma anche per
l’ennesimo episodio che getta una luce oscura sulla violenza di genere che ancora pervade la nostra
società.
Un lungo corteo di circa 3.000 persone ha accompagnato il feretro di Ilaria Sula al cimitero di
Terni, dove è stata sepolta, mentre il ricordo di questa giovane vita spezzata ha sollevato un forte
sentimento di solidarietà e di dolore collettivo. Le due ali di folla, con palloncini bianchi e rossi,
hanno reso omaggio a Ilaria, e i palloncini sono stati fatti volare in cielo al momento dell'ingresso
della bara nel cimitero. Un gesto simbolico che ha voluto rappresentare la speranza e la memoria di
una giovane donna che non doveva e non poteva essere dimenticata.
Di fronte a una tragedia così insopportabile, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina
dei Diritti Umani sente il dovere di richiamare l’attenzione di tutte le scuole e degli studenti affinché
si comprenda l’urgenza di un cambiamento culturale che metta fine a ogni forma di violenza. La
memoria di Ilaria non può restare solo un ricordo personale per chi l’ha conosciuta, ma deve
diventare un simbolo di impegno civile per tutte e tutti noi, affinché episodi come questo non si
ripetano più.
Ilaria Sula non era solo una giovane donna: era una “figlia d’oro”, come l’ha definita suo padre
Flamur, un angelo che ha perso la vita per mano di chi non ha rispettato il suo diritto alla sicurezza,
al rispetto e all’amore. Come sottolineato dai rappresentanti della comunità islamica locale, che
hanno celebrato un rito di conforto fuori dal cimitero, la consolazione più grande in questo
momento di dolore è la consapevolezza che la nostra esistenza è di passaggio, ma è la nostra
responsabilità fare in modo che le ingiustizie non rimangano impunite.
Chiediamo che venga fatta giustizia per Ilaria, e che la sua morte non venga dimenticata. Chiediamo
a tutti di unirsi alla lotta contro il femminicidio, per dire basta a ogni tipo di violenza sulle donne,
per costruire una società in cui ogni persona, indipendentemente dal genere, possa vivere in
sicurezza, rispetto e libertà.
Infine, esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia di Ilaria Sula, che ha perso una figlia che, come
ha detto il fratello Leon, era “una ragazza d’oro”. Il suo dolore è anche il nostro, e il nostro impegno
per la giustizia e per il cambiamento sarà il suo ricordo più importante.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani invita tutte le scuole a
dedicare momenti di riflessione e sensibilizzazione su questo tema, affinché tragedie come quella
che ha colpito Ilaria non accadano mai più.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
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