Secondigliano, come tante altre città italiane, si trova a fare i conti con l’ennesima truffa costruita per fare leva sui sentimenti più nobili dei cittadini: quella legata al “bambino affamato”. Un raggiro che riesce a sfruttare l’empatia delle persone per ottenere denaro in modo illecito.

Giuseppe Alviti, presidente dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate e responsabile provinciale per la sicurezza di Forza Italia, ha definito l’inganno come «la truffa del bambino affamato». L’allarme è stato lanciato a seguito delle numerose segnalazioni ricevute dai cittadini del quartiere.

«Ti fermano al semaforo o per strada, raccontandoti una storia commovente: un uomo che non può comprare abbastanza latte per il suo bambino, accusando il governo per la sua condizione. Ti convincono ad entrare in un negozio per acquistare il latte per loro», spiega Alviti. «Ma subito dopo, questi individui restituiscono il prodotto al negozio per ottenere il denaro contante. Questa mattina, su Corso Secondigliano, sono intervenuto personalmente, allertando le forze dell’ordine. Un individuo è stato fermato mentre stava tentando di restituire la merce appena acquistata per riavere i soldi».

Anche altri cittadini hanno raccontato esperienze simili. Un utente descrive la truffa come «subdola ma efficace»: «Mia moglie è caduta nella trappola del “per favore aiutami a comprare latte per neonati”. Alla fine, abbiamo acquistato un sacco di generi alimentari per una donna che, ripensandoci, sembrava essere in combutta con il negozio stesso».

Questo fenomeno sta creando frustrazione e rabbia tra la popolazione. Molti chiedono un intervento deciso delle autorità per mettere fine a questi raggiri, che sfruttano argomenti così delicati per approfittarsi dei cittadini ignari.

La truffa del “bambino affamato” non è solo un problema locale, ma un esempio di come certi comportamenti possono erodere la fiducia reciproca nella società. Serve una risposta forte per difendere i valori di solidarietà, senza permettere che vengano manipolati per scopi criminali.

 

Comunicato stampa Giuseppe Alviti

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