Italia: È uno dei piatti più amati (e discussi) della cucina italiana. Dal 1954, anno della sua prima codificazione scritta, la ricetta della pasta alla carbonara si è evoluta e ha conquistato un posto stabile sulla tavola di tantissime persone. Al punto che, ogni 6 aprile, viene celebrata con il Carbonara Day, ricorrenza ideata dai pastai dell’Unione Italiana Food giunta alla sua nona edizione,in cui gli appassionati sono invitati a condividere sui social network la propria versione di questo piatto.

Un amore che si manifesta non solo al ristorante: secondo un’indagine realizzata a febbraio 2025 da AstraRicerche per l’ Unione Italiana Food, più di 1 italiano su 2 (il 55,3 per cento) la prepara più volte al mese e più di 1 su 5 (21,5 per cento) lo fa una volta al mese. Solo il 4,3 per cento degli intervistati dichiara di non prepararla mai a casa. Alla base di tanta passione c’è soprattutto la gola: a 6 italiani su 10, la carbonara piace soprattutto perché particolarmente golosa. A questa motivazione fa seguito il suo essere un piatto della tradizione (29,1 per cento). Ma c’è anche chi le riconosce un potere speciale: per 1 italiano su 4 (25,3 per cento), semplicemente, mette allegria. Tra le altre ragioni ci sono il bilanciamento dei sapori (22,7 per cento) e la velocità della sua preparare (20,1 per cento).

E se è vero che il pubblico si divide spesso tra «puristi» e innovatori, esiste un certo consenso sugli ingredienti con cui va preparata: il guanciale è considerato essenziale per oltre 6 italiani su 10 (61,1 per cento) e deve essere croccante (43,8 per cento) o almeno leggermente croccante (45,3 per cento). Anche la pasta va scelta con attenzione: per quasi tutti gli intervistati (93,4 per cento) il formato è importante per la buona riuscita del piatto e, in questo campione, per quasi 1 italiano su 2 (47,2 per cento) è addirittura un elemento molto importante. Tra i vari formati, la pasta lunga vince sulla pasta corta 6 a 4. La prima, infatti, è preferita da 6 italiani su 10 (57,9 per cento), con gli spaghetti in testa alle preferenze, contro il 36,8% degli amanti della seconda.

Fonte Corriere della Sera

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